Abbracciate agli alberi per salvarli. Mamma e figlie assolte. «Non è reato è diritto alla salute»

03/11/2017 di Redazione

Hanno abbracciato gli alberi, avvinghiandosi a loro, per poterli salvare dal taglio dei tecnici del Comune di Padova. E avevano ragione: mamma e figlie sono state assolte nel processo dove sono state accusate di interruzione di pubblico ufficio. Il fatto non consiste reato. Secondo il loro avvocato le donne hanno semplicemente messo in pratica due articoli della Costituzione che tutelano il paesaggio della Nazione e il diritto alla salute.

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Del caso ne parla Il Corriere del Veneto. Nel giugno 2013 i tecnici incaricati dal Comune si sono presentati in due vie residenziali e molto verdi del centro storico. Avevano un compito: recidere il tronco di alcuni vecchi alberi, a rischio caduta.
Ma mamma e due figlie ventenni li hanno bloccati. Per difendere i tronchi li hanno abbracciati rifiutando di spostarsi e impedendo così agli addetti al verde di finire il lavoro. Le tre sono state denunciate per interruzione di pubblico servizio. Rinviate a giudizio, sono state assolte.
Il loro legale, Ernesto De Toni, si è affidato a due articoli della Costituzione, il 9 e il 32 che tutelano rispettivamente il paesaggio e il diritto alla salute. A far cadere le accuse proprio lo stile della protesta portato avanti, non violento e in pieno stile gandhiano.

(foto copertina immagine di repertorio Ansa)

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