Due ministre svedesi denunciano di essere state molestate ai vertici Ue

24/10/2017 di Redazione

Due ministre svedesi hanno denunciato di essere state molestate ai summit europei. Si tratta della ministra degli Esteri Margot Wallstrom e della titolare del dicastero delle Pari Opportunità Asa Regnér, due esponenti socialdemocratiche di primo piano, che hanno raccontato di essere state palpeggiate da colleghi di altri Paesi membri dell’Unione Europea in occasione o ai margini di vertici Ue. Ne parla oggi Andrea Tarquini su Repubblica riportando le testimonianze delle due, arrivate a distanza di pochi giorni.

 

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MINISTRE MOLESTATE IN OCCASIONE O AI MARGINI DI VERTICI UE

La ministra Asa Regner in un’intervista al quotidiano Expressen ha raccontato di essere stata molestata diversi anni fa in un locale, dove un collega l’aveva invitata per bere un drink e parlare di politica:

«All’improvviso mi accorsi che ci trovavamo in un locale buio, e da un momento all’altro lui cominciò a palpeggiarmi, sentii inorridita le sue mani ovunque, in ogni angolo del mio corpo. Ero inorridita, mi sentii paralizzata dal disgusto e dall’ira. Di colpo mi fu chiaro che quel collega cercava ben altro che uno scambio di idee. Oggi mi chiedo quante altre donne in politica abbiano dovuto subire simili attacchi. Non posso escludere che in altri casi i politici usi a invitare in angoli bui di locali le colleghe siano riusciti in un modo o nell’altro ad andare oltre».

Wallstrom ha parlato di molestie subite nel 2014 «da un collega europeo del massimo livello». Nel corso di una cena di lavoro durante un vertice europeo – ha raccontato – «improvvisamente mi sono accorta che quella persona stava palpeggiando le mie cosce e le mie gambe, era violenza sessuale al massimo livello politico». Le due ministre svedesi non hanno fatto nomi e non hanno fornito elementi per identificare i responsabili, ma le loro dichiarazioni avranno comunque conseguenze. Domani il Parlamento europeo discuterà e voterà una risoluzione sugli abusi sessuali nelle istituzioni comunitarie.

(Foto Abaca da archivio Ansa)

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