Il M5S c’entra poco col successo dei referendum in Lombardia e Veneto

24/10/2017 di Andrea Mollica

Il M5S ha rivendicato di aver avuto un ruolo fondamentale nel successo dei referendum per l’autonomia in Veneto e in Lombardia, in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo. I 5 Stelle hanno attaccato la sconfitta del Partito Democratico, e criticato pesantemente la propaganda della Lega Nord, passata e presente, per rimarcare il loro ruolo centrale nella mobilitazione di così tanti cittadini. Più di 5 milioni di lombardi e veneti hanno partecipato a referendum consultivi, un dato impressionante considerando i tanti fallimenti di quesiti abrogativi non passati proprio per la bassa affluenza.

IL M5S RIVENDICA LA VITTORIA AI REFERENDUM DI LOMBARDIA E VENETO

Il post sul sito di Beppe Grillo evidenzia una forte polemica nei confronti della Lega: si attacca l’inesistente Padania, e l’altrettanto inesistente possibilità di trattenere maggior risorse fiscali sul territorio, una delle promesse fondamentali della campagna referenaria dei presidenti di Lombardia e Veneto, Roberto Maroni e Luca Zaia. «Altro che l’inesistente Padania e le bugie che i governi leghisti hanno raccontato per vent’anni ai cittadini. L’autonomia è una cosa seria e 5,5 milioni di italiani in Lombardia e Veneto lo hanno ribadito ancora una volta. Grazie al Movimento 5 Stelle si potrà finalmente applicare in pieno la nostra splendida Costituzione: nessuna secessione, nessun isolazionismo, bensì l’applicazione dell’articolo 116 che dà la possibilità di gestire direttamente le risorse su competenze essenziali come il sostegno alle imprese, la ricerca e l’innovazione, l’ambiente, l’istruzione, la valorizzazione dei beni culturali e il governo del territorio, che avvicinate ai territori potranno essere gestite con più razionalità ed efficacia. Neanche un euro verrà tolto agli altri territori, nessuna guerra tra cittadini italiani, alla faccia della Lega e del centro-destra che vorrebbero soffiare sul fuoco della crisi per basse ragioni elettorali». L’enfasi sulla questione fiscale è comprensibile, visto che il M5S raccoglie voti in prevalenza nel Meridione, e difficilmente potrebbe sostenere sia le ragioni autonomiste del Nord in materia fiscale che la difesa dei trasferimenti alle zone più povere del Sud. L’importanza che i 5 Stelle si attribuiscono nei due referendum però è largamente esagerata.

LA SOFFERENZA DEL M5S IN LOMBARDIA E VENETO RIMANE DOPO I REFERENDUM PER L’AUTONOMIA

Il Nord è l’area del nostro Paese dove il M5S  è più debole, e l’unica regione dove ha dimostrato di esser competitivo negli ultimi anni è stato il Piemonte, non a caso la regione più colpita dalla crisi, con successi amministrativi – clamoroso ma non isolato quello di Torino – che hanno bissato gli ottimi risultati delle elezioni politiche 2013. L’analisi dell’istituto Cattaneo sul forte contributo degli elettori M5S al successo del referendum veneto  – a cui evidentemente si riferisce il post del blog di Grillo – appare lacunosa sotto questo punto di vista. Nel 2013 i 5 Stelle avevano preso più del doppio dei voti della Lega Nord in questa regione, ma negli anni successivi l’elettorato veneto, deluso dagli scandali della famiglia Bossi e dalla esperienza fallimentare di governo con Berlusconi, è tornato verso il Carroccio. Un ritorno favorito in particolare dalla leadership di Luca Zaia, che vince elezioni locali in modo netto da ormai tre anni consecutivi. In Lombardia i 5 Stelle hanno sì proposto il referendum consultivo per l’autonomia, ma il loro peso elettorale è storicamente molto contenuto, tanto che in nessuno capoluogo o città popolosa sono mai arrivati al ballottaggio. Anche alle politiche 2013, come alle regionali, i M5S hanno conquistato  percentuali decisamente inferiori rispetto alla media nazionale. Negli ultimi anni i 5 Stelle si sono ancora più meridionalizzati elettoralmente rispetto al 2013: già all’epoca il Nord era l’area del Paese dove il movimento di Grillo era andato peggio. Dopo ogni elezione siamo abituati a sentire la litania dei politici che rivendicano inesistenti successi dopo il giudizio espresso dai cittadini: i 5 Stelle si sono adeguati ormai a una delle tradizioni più antiche dei partiti. Il Nord è probabilmente il più grande ostacolo per una eventuale vittoria dei 5 Stelle alle elezioni politiche 2018, e questa impressione è stata confermata in modo netto dai referendum per l’autonomia.

Foto copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Share this article