Deputati leghisti alla Fedeli: «Fuori dalle scuole la propaganda per lo ius soli!» | VIDEO

18/10/2017 di Redazione

Al question time della Camera di oggi i deputati della Lega Nord hanno presentato un’interrogazione parlamentare alla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli sulla Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione dello scorso 3 ottobre. In quell’occasione – sostengono i leghisti citando un articolo de Il Giornale – alcuni insegnanti hanno fatto «propaganda per lo ius soli». A parlare in Aula è stato il deputato Cristian Invernizzi:

Nei giorni scorsi 4.200 docenti sono entrati in classe con un nastrino tricolore sugli abiti, 850 professori si solo lanciati in uno sciopero della fame e molti di loro hanno lanciato attività con gli alunni per parlare dei migranti profughi e del senso della proposta dello ius soli. Secondo noi tali argomenti non possono essere trattati nelle scuole, soprattutto quelle elementari. Chiediamo pertanto se e quali iniziative intenda assumere il suo Ministero per impedire che gli insegnanti utilizzino il loro ruolo per propagandare una legge oggettivamente controversa.

LA FEDELI REPLICA AI LEGHISTI: «NELLE SCUOLE NESSUNA PROPAGANDA PER LO IUS SOLI, SOLO INIZIATIVE PREVISTE DA UNA LEGGE DELLO STATO»

La ministra Fedeli non ha nessuna intenzione di prendere provvedimenti in merito, perché – ha spiegato alla Camera durante il question time – «è stato in esecuzione e in ossequio di una legge dello Stato, voluta da questo Parlamento, che le scuole di ogni ordine e grado, nell’ambito delle loro autonomia, hanno fatto non già propaganda pro immigrazione, bensì hanno ricordato le tante e troppe vittime dell’immigrazione e hanno informato le giovani generazioni ai principi di solidarietà e tolleranza». La legge a cui si riferisce la Fedeli è la 95 del 3 marzo 2016, con cui è stata appunto istituita la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione. La data scelta – 3 ottobre – non è casuale: è il giorno del naufragio di Lampedusa, «una delle più gravi catastrofi marittime del Mediterraneo, in cui morirono 336 persone», come ha ricordato la ministra.

Nell’interrogazione dei deputati leghisti sulla propaganda per lo ius soli nelle scuole venivano portati alcuni esempi concreti: «Nella scuola secondaria di primo grado a Conegliano d’Alba, Antonio Itta, anziché trasmettere nozioni su matematica, geografia o chissà che altro, ha letto ai suoi scolari il libro “La frontiera” di Alessandro Leogrande», lamentavano i parlamentari citando il Giornale. In quel libro – ha ribattuto la Fedeli – «si racconta proprio del naufragio di migranti avvenuto il 3 ottobre presso Lampedusa». Sfugge quindi come il professore si sia discostato da ciò che la legge prevede per la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione.

IL LEGHISTA INVERNIZZI: «GLI INSEGNANTI USINO I LORO FIGLI PER FARE PROPAGANDA PER LO IUS SOLI»

Inascoltato dalla Fedeli, nel suo contro-intervento il deputato leghista Cristian Invernizzi si è rivolto direttamente agli insegnanti: «Invito tutti i maestri, soprattutto delle scuole dell’infanzia, che hanno a che fare con bambini che non possono ovviamente replicare, a fare politica al di fuori delle classi e a utilizzare – se proprio vogliono e si ritengono a posto con la loro coscienza– i loro figli per propagandare quelle che sono le loro idee e non i figli che vengono affidati a loro dalle famiglie». «Fuori la politica dalle scuole, fuori la propaganda dalle scuole! Volete l’integrazione? Concentriamoci tutti sul progresso economico, non sul cercare di formare o deformare le menti dei nostri bambini», ha concluso il parlamentare.

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