Hai cercato di dare un bacio non ricambiato? È tentata violenza sessuale

Dall’innocente amore non corrisposto, alla vera e propria molestia. In realtà, il campo di azione di questa sentenza della Corte di Cassazione può essere decisamente ampio: secondo i giudici che hanno pronunciato la sentenza numero 43802 del 22 settembre del 2017, il tentativo di dare un bacio sulle labbra che, però, non viene ricambiato, si configura come tentata violenza sessuale.

LEGGI ANCHE > Le 11 cose insospettabili che non sapevi sul bacio

BACIO RIFIUTATO TENTATA VIOLENZA SESSUALE, LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE

La sentenza viene fuori dall’analisi del caso di un uomo che, immobilizzando la sua vittima, ha cercato più volte di baciarla sulle labbra, mentre quest’ultima opponeva rifiuto. L’intervento di terze persone, sempre nella fattispecie, aveva impedito all’uomo di portare avanti il suo intento. Nessun contatto delle labbra, quindi, ma l’atto è da considerarsi comunque come un tentativo di violare l’intimità della vittima.

Il tentativo di violenza sessuale (secondo quanto stabilito dall’articolo 609-bis del codice penale), normalmente, si configura per tutti quei casi in cui la vittima non viene violata nelle parti intime o nelle sue zone erogene. A questo, quindi, va ad aggiungersi anche il tentativo di stampare un bacio sulle labbra.

La violenza sessuale è punita con una pena detentiva dai 5 ai 10 anni, mentre i casi meno gravi prevedono una diminuzione della pena non eccedente i due terzi. Il tentativo di violenza sessuale, che è comunque sempre difficile da determinare, è stato sempre al centro di sentenze della Cassazione che hanno fatto molto discutere.

BACIO RIFIUTATO TENTATA VIOLENZA SESSUALE, IL PRECEDENTE

Nell’aprile dello scorso anno, una sentenza della suprema corte stabilì che anche il bacio sulla guancia poteva configurarsi come tentativo di violenza sessuale. Il caso in questione riguardava un uomo condannato per aver costretto una donna a subire, appunto, un bacio sulla guancia e per aver tentato di dargliene un altro, nonostante le rimostranze della vittima.

Una questione estremamente complessa, quindi, che deve essere sempre valutata con molta attenzione. In questi casi, come in ogni tipo di relazione umana, il rispetto reciproco è la prima condizione per poter valutare l’entità delle manifestazioni d’affetto. Perché il bacio sarà anche «un apostrofo rosa tra le parole t’amo», ma può anche essere la linea di confine tra cosa è violenza e cosa no. Parola di giudici.

Share this article