L’M5S urla «Venduta» alla Boldrini per la legge elettorale. Ma è solo il governo che può chiedere la fiducia

La deputata del Partito Democratico Anna Finocchiaro ha appena dichiarato in Aula che il governo ha deciso di chiedere la fiducia sulla legge elettorale. La presidente della Camera Laura Boldrini ha preso atto della richiesta e ha convocato la riunione dei capigruppo, sospendendo la seduta. A quel punto, dai banchi del Movimento 5 Stelle si è sollevata una vera e propria contestazione. Arrivano le urla «Venduta, venduta» rivolte alla presidente della Camera, i toni della protesta vengono portati all’estremo.

M5S BOLDRINI, LO SCONTRO IN AULA

M5S BOLDRINI, UNA PROTESTA INSENSATA

Ma perché prendersela con la presidente della Camera per una decisione che spetta esclusivamente al governo? Evidentemente l’odio gratuito nei confronti della figura istituzionale rappresentata da Laura Boldrini arriva a offuscare la vista e il buon senso dei parlamentari del Movimento 5 Stelle che, in quanto tali, dovrebbero aver contezza dei regolamenti parlamentari.

Invece, ancora una volta, i deputati grillini hanno mostrato scarsa conoscenza delle dinamiche d’Aula e hanno voluto strumentalizzare un semplice passaggio fatto dalla presidente della Camera con una scrupolosa attenzione al rispetto del regolamento. Sui social network, comunque, c’è già chi si è reso conto dell’assurdità della posizione del Movimento 5 Stelle nei confronti di Laura Boldrini, evidenziando l’assenza di qualsiasi rapporto tra la richiesta della questione di fiducia e la presidenza della Camera.

Una giorno particolarmente difficile per i deputati grillini. Nel pomeriggio, Alessandro Di Battista aveva scambiato una folla di manifestanti del Movimento per la Liberazione dell’Italia per attivisti del Movimento 5 Stelle: inevitabile, per lui, la contestazione da parte di chi non accetta rappresentanti del popolo e pensa che qualsiasi problema possa essere risolto al di fuori degli scranni del Parlamento.

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