La Spagna respinge la richiesta del Consiglio d’Europa per un’indagine sulle violenze in Catalogna

09/10/2017 di Andrea Mollica

La Spagna rifiuta di aprire una inchiesta indipendente sull’uso sproporzionato della forza commesso dalle sue forze dell’ordine durante il referendum per l’indipendenza della Catalogna. La richiesta di indagare sugli episodi di violenza visti in tutto il mondo durante domenica 1° ottobre è arrivata dal commissario per i diritti dell’uomo del Consiglio d’EuropaNils Muiznieks.

LA SPAGNA DICE NO AL COMMISSARIO DEL CONSIGLIO D’EUROPA PER UNA INCHIESTA SULLE VIOLENZE DELLA POLIZIA CONTRO I CATALANI

Il commissario dell’istituzione europea, diversa dall’Ue, ha rimarcato l’esigenza di una rapida inchiesta per chiarire se la polizia spagnola abbia abusato della forza nei confronti delle persone che si sono recati ai seggi per partecipare al referendum sull’indipendenza della Catalogna. Secondo Muznieks una indagine garantirebbe di ridurre le tensioni tra le parti, e mantenere alta la fiducia nell’applicazione della legge. Il commissario per i diritti dell’Uomo del Consiglio d’Europa non ha alcun poter vincolante nei confronti degli Stati membri, e la Spagna non si adeguerà alle sue richieste. Il ministro degli Interni del Governo Rajoy, Juan Ignacio Zoido, ha negato che in Spagna ci siano persone perseguitate per le proprie idee. Il titolare degli Interni ha ribadito l’illegalità del referendum, difendendo l’operato della polizia, obbligata a far rispettare le sentenze della magistratura.

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Il Tribunale costituzionale spagnolo aveva annullato la convocazione del referendum promosso dalla Generalitat della Catalogna alcune settimane prima del suo svolgimento. «L’azione della polizia non è stata rivolta contro i cittadini e le loro idee, bensì si è cercato di assicurare che la consultazione non si svolgesse, per rispettare le indicazioni arrivate da tutti i tribunali della Spagna. Nessuna democrazia può accettare il mancato rispetto del proprio ordine costituzionale e della propria integrità territoriale, con una secessione imposta con la forza». La risposta scritta di Zoido, pubblicata sul sito del commissario ai diritti umani del Consiglio d’Europa, contraddice in parte le scuse rivolte dal prefetto ai catalani per le violenze commesse dagli agenti.

Foto copertina: Matthias Oesterle via ZUMA Wire

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