Lega Nord, anche Matteo Salvini ha utilizzato soldi rubati da Umberto Bossi

03/10/2017 di Redazione

Non solo Umberto Bossi e il tesoriere Francesco Belsito o altri fedelissimi. Anche il nuovo leader Matteo Salvini ha utilizzato i soldi della Lega Nord rubati dal Senatur. È quanto rivela un’inchiesta dell’Espresso pubblicata ieri e firmata da Giovanni Tizian e Stefano Vergine realizzata consultando le carte del partito relative al periodo che va dalla fine del 2011 al 2014. I documenti dimostrerebbero un filo diretto tra la truffa architettata dal fondatore del Carroccio e i suoi successori: prima Roberto Maroni e poi Salvini avrebbero incassato e usato i rimborsi elettorali frutto del reato di Bossi quando era ormai chiaro che quel denaro rischiava di essere sequestrato.

MATTEO SALVINI E I SOLDI DEI RIMBORSI DELLA LEGA DI BOSSI

Uno dei passaggi più significativi riguarda proprio la fase del passaggio di consegne da vecchia a nuova guardia. Salvini viene eletto segretario della Lega nel dicembre 2013. Mentre prosegue l’inchiesta sui rimborsi. A giugno 2014 arrivano le richieste di rinvio a giudizio. Viene chiesto il processo anche per Bossi. Alcune settimane dopo, a fine luglio, Salvini incassa ben 820mila euro di rimborsi per le elezioni regionali del 2010. Una scelta quantomeno anomala, se si considera che il segretario sostiene di non aver mai visto quei soldi provento di truffa. Qualche mese più tardi la Lega e il suo nuovo capo si costituiscono parte civile contro i compagni di partito. Chiedono di essere risarciti. Dimostrano di essere consapevoli della provenienza illecita dei soldi raccolti sotto la vecchia gestione. Ma non evitano di ritirarli. A fine ottobre 2014, ad esempio, poche settimane dopo l’annuncio di costituirsi parte civile, Salvini ritira ancora una piccola somma, poco meno di 500 euro, come ultima tranche di rimborso per le Regionali. In una lettera l’avvocato di Bossi lo avverte: «Ti diffido dallo spendere quanto da te dichiarato corpo del reato».

 

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Ma gli interrogativi riguardano anche i movimenti più recenti. La Lega della gestione Salvini sembra aver assunto una nuova architettura finanziaria con i soldi del partito trasferiti alle 13 sezioni locali, dotate nel frattempo di codici fiscali autonomi. La sezione Lombardia ad esempio, fino ad allora sprovvista di risorse finanziarie, in un sol colpo a fine 2015 diviene titolare di un patrimonio da 2,9 milioni. Soldi che vengono versati prevalentemente su conti correnti bancari o postali. A fine 2016 sui conti della Lega ci sono solo 165mila euro, ma le sezioni locali avevano una disponibilità di 4,3 milioni. I giudici del tribunale di Genova hanno annunciato di aver congelato pochi giorni fa poco meno di 2 milioni. All’appello mancano dunque oltre 2 milioni. È possibile che la Lega li abbia spesi in questo 2017. O anche che siano stati trasferiti su altri conti. ‘Noi con Salvini’, intanto, il movimento salviniano presente al Centro e al Sud, non ha mai pubblicato un bilancio.

(Foto da archivio Ansa. Credit: Andrea Ronchini / Pacific Press via ZUMA Wire)

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