Edgar Bianchi, il maniaco chiede scusa: «Pensavo di essere guarito, voglio essere curato»

30/09/2017 di Redazione

Edgar Bianchi ha chieso scusa. Nel primo interrogatorio svolto davanti ai magistrati in cui ha confessato la nuova violenza sessuale compiuta contro una bambina di tredici anni a Milano lo stupratore seriale, noto come il maniaco dell’ascensore per aver abusato più di venti volte di donne seguite e poi aggredite nei condomini, si è mostrato pentito.

LE SCUSE DELLO STUPRATORE SERIALE EDGAR BIANCHI PER LA NUOVA VIOLENZA

Secondo il Giorno Bianchi avrebbe pronunciato queste parole: «Ero in giro nella zona dove abito, facevo una passeggiata a piedi e a un certo punto ho visto una ragazza: mi è venuta voglia di fare qualcosa. Sono andato al piano, non sapevo dove abitasse, non l’avevo mai vista prima: quando sono uscito dall’ascensore, ho preso la ragazza alle spalle. Dopo che è successo il fatto, sono andato verso casa. Pensavo di esserne uscito, di essere guarito, avevo una vita normale e una fidanzata, volevo sposarmi, ma ci sono ricaduto e voglio essere curato». Le parole di Edgar Bianchi riportate dal Giorno appaiono collegate a una precisa strategia processuale. L’avvocato del maniaco sessuale ha rimarcato come il 39enne che viveva a Milano dopo esser stato in carcere per circa 8 anni per aver molestato 25 donne nella zona di Genova, sia malato. Nel carcere di Chiavari dove Edgar Bianchi aveva scontato la pena per le molestie sessuali dell’ascensore era stato sottoposto a terapie che sembravano aver dato esito positivo.

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Il barista, che si è trasferito da poco a Milano, è stato individuato grazie alla precisa testimonianza della tredicenne che ha molestato. La sua descrizione precisa ha permesso di circoscrivere i sospetti a una persona dotata di tutore, poi individuata grazie alle telecamere di sorveglianza. L’abbonamento della metropolitana è stato decisivo per stabiliere un collegamento tra Edgar Bianchi e la violenza sessuale, visto che il barista aveva passato il titolo di viaggio nella stazione di Segest, nella periferia di Milan. Poco fuori la metropolitana è avvenuto l’abuso sessuale.

Foto coperrtina: LUCA ZENNARO / ANSA / BGG

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