La beffa dell’8×1000 di competenza statale: meno del 30% per iniziative di utilità sociale

26/09/2017 di Redazione

Oltre il 70% dell’8×1000 di competenza statale – quello cosiddetto “laico”, perché destinato a iniziative di utilità sociale finanziate dalle tasche pubbliche – è stato usato per scopi diversi da quelli previsti: per ripianare il debito pubblico, per pagare il carburante dei kanadair della Protezione civile, per gli assegni familiari. Meno del 30%, invece, è stato effettivamente destinato alle cinque finalità previste dalla legge 222 del 1985 (ma valida a partire dall’anno di imposta 1990): la salvaguardia dei beni culturali, la difesa dalle calamità naturali, l’assistenza ai rifugiati, la lotta alla fame nel monto e il mantenimento in buono stato delle scuole.

A tirare le somme sull’8×1000 di competenza statale è il Sole 24 Ore, perché proprio in questi giorni il Parlamento sta decidendo come ripartire la quota relativa al 2016, proveniente dalle dichiarazioni dei redditi del 2013 e relative quindi all’anno d’imposta 2012. Ebbene dei 187 milioni di 8×1000 di competenza statale, solo 41 andranno destinati alle iniziative di utilità sociale previste dalla legge. “È comunque andata assai meglio rispetto all’anno precedente, quando sul piatto c’erano 195 milioni di euro e ne sono rimasti poco più di 8”, sottolinea il quotidiano economico. E decisamente meglio rispetto al 2011 e al 2012, quando “l’intera disponibilità, pari rispettivamente a circa 174 e 206 milioni, venne interamente assorbita dallo Stato per le proprie esigenze di copertura”.

8X1000 DI COMPETENZA STATALE PER RIPIANARE IL DEBITO PUBBLICO E PER IL CARBURANTE DELLA PROTEZIONE CIVILE

Quella di tradire la fiducia dei contribuenti con l’8×1000 di competenza statale non è certo una peculiarità degli ultimi anni, ma una prassi che si è andata via via consolidando nel tempo, come spiega il Sole 24 Ore:

Negli oltre vent’anni di vita dell’otto per mille le somme raccolte dallo Stato sono state, per più di due terzi, dirottate verso altre finalità rispetto a quelle indicate dai contribuenti. I vari Governi le hanno utilizzate per far fronte a esigenze di bilancio. Tendenza che ha iniziato a manifestarsi già alcuni anni dopo il debutto della misura, così che oggi su 2,9 miliardi di euro destinati dai cittadini allo Stato sono solo 870 quelli effettivamente impegnati per le cinque finalità previste.

La Corte dei conti ha più volte stigmatizzato la prassi di destinare l’8×1000 di competenza statale per scopi diversi da quelli previsti e nel 2016 una legge – la 163 – ha cercato di arginarla, introducendo il divieto che la quota di Irpef destinata a iniziative di utilità sociale venisse utilizzata a copertura di leggi che comportano maggiori spese o minori entrate. Ma fatta la legge, trovato l’inganno, come spiega oggi Libero:

Peccato che per alcuni interventi permanenti sia previsto che si continui ad attingere da questo salvadanaio: e così giusto nel 2016 (187 milioni raccolti), 64 milioni sono stati utilizzati per pagare il kerosene dei Canadair della Protezione civile, 35 per ripianare il debito pubblico, 12 per gli assegni familiari.

Se facciamo la carità vorremmo avere la certezza che il nostro obolo arrivi all’indigente. Non che venga fagocitato nel calderone della spesa pubblica corrente. Ma forse si tratta solo di una nuova tassa mascherata, facendo leva sul buon cuore degli italiani onesti. Non certo sulla furbizia dei burocrati che se ne appropriano.

Foto copertina: ANSA/ WEB

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