La guida alle dichiarazioni naziste di Alternativa per la Germania

25/09/2017 di Andrea Mollica

Alternativa per la Germania è il partito che ha ottenuto il risultato più brillante alle elezioni federali tedesche del 2017. AfD, l’acronimo tedesco di Alternative für Deutschland, è entrato per la prima volta al Bundestag con un clamoroso 13%. Quattro anni fa AfD era rimasta fuori dal Parlamento tedesco per poche decine di migliaia di voti, con il 4,8%.

ALTERNATIVA PER LA GERMANIA ALLE ELEZIONI FEDERALI TEDESCHE

Fondato come un partito unicamente o quasi dedicato alla lotta all’euro, Alternativa per la Germania si è riposizionato a destra negli ultimi anni, opponendosi con grande vigore alla politica dell’accoglienza perseguita da Angela Merkel e dagli alleati socialdemocratici durante la scorsa legislatura. Appena fondato AfD si era distanziata dalla destra populista di Marine Le Pen, ma dopo l’addio del primo leader, l’economista Lucke, Alternativa per la Germania si è sempre più profilata come una formazione nazionalista, vicina alle posizioni più estreme rappresentate dai neonazisti. Uno spostamento confermato da diverse prese di posizioni che hanno incendiato il dibattito pubblico tedesco. In Germania la condanna di ogni riferimento al nazismo e Adolf Hitler ha unito tutti i partiti principali del sistema politico consolidatosi dopo la fine della seconda guerra mondiale. AfD ha rotto questo patto democratico, per andare a caccia dei voti di chi ancora simpatizza col nazismo.

 

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LE DICHIARAZIONI FILONAZISTE DI ALTERNATIVA PER LA GERMANIA

Alexander Gauland, uno dei due candidati di punta di Alternativa per la Germania e leader della svolta a destro del partito, ha invocato a inizio settembre una rivalutazione dell’operato dell’esercito tedesco durante i due conflitti bellici mondiali. «I francesi sono giustamente orgogliosi del loro imperatore ed i britannici dei loro Nelson e Churchill, e allora abbiamo anche noi il diritto di esser orgogliosi delle imprese dei soldati tedeschi nelle due Guerre mondiali». In riferimento ai dodici anni della Germania nazista Gauland, nello stesso discorso, aveva evidenziato non si debba più rimproverarli nel discorso pubblico tedesco. «Oggi non hanno più rilevanza per la nostra identità. Per questo abbiamo il diritto di riprenderci non solo il nostro Paese, ma anche il nostro passato». Il discorso di Gauland, che nei giorni precedenti aveva detto di voler buttare in Anatolia la responsabile per l’Integrazione del governo tedesco, una esponente della Spd di origini turche, è una delle affermazioni più rilevanti sulle vicinanze di AfD con il mondo neonazista. Björn Höcke, capogruppo di AfD nel Landtag della Turingia, aveva creato un enorme caso mediatico rimarcando come «Noi tedeschi, il nostro popolo, è l’unico popolo al mondo che si è piantato un monumento della propria vergogna nel cuore della sua capitale» riferendosi al memoriale della Shoah di Berlino. Alice Weidel aveva attaccato il governo tedesco in una mail privata del 2013 con queste parole: «Questi porci non sono nient’altro che marionette nelle mani di vincitori della II. Guerra Mondiale con il compito di opprimere il popolo tedesco». Queste dichiarazioni sono state effettuate da leader di Alternativa per la Germania, e sono solo gli episodi più gravi di un partito che dal suo avvio ha sempre flirtato pericolosamente con l’estrema destra.

Foto copertina: Alexander Pohl/Pacific Press via ZUMA Wire

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