Frosinone, il macello degli orrori è ancora in attività. E sotto inchiesta finiscono gli autori dei video

22/09/2017 di Redazione

Uno dei macelli in cui sono stati filmati atteggiamenti che sembrano essere in tutto e per tutto maltrattamenti su dei bufalini è ancora in attività, dopo una chiusura di una sola settimana ordinata dall’Asl, mentre sono finiti sotto indagine gli autori delle immagini che hanno mostrato al pubblico gli abusi sugli animali, mandate in onda ad aprile nel programma di reportage di Raidue ‘Animali come noi’. A rivelarlo è stata la giornalista Giulia Innocenzi nel corso della puntata di Porta a Porta in onda ieri e dedicata in parte alla scelta vegetariana e vegana. «In ‘Animali come noi’ – ha detto la Innocenzi – abbiamo mostrato un macello che macellava bufalini in provincia di Frosinone che commetteva degli atti atroci. Abbiamo presentato una denuncia. È successo che sono stata convocata dai carabinieri, ho portato il materiale, purtroppo l’inchiesta è stata aperta nei confronti di chi ha messo le telecamere per denunciare quegli abusi e non nei confronti di chi ha commesso quegli abusi».

 

 

MACELLO DEGLI ORRORI A FROSINONE, S’INDAGA SU CHI HA FILMATO LE TORTURE

Le indagini della Procura riguardano dunque solo i reporter e non i titolari della struttura. Nonostante maltrattamenti e torture sembrano essere lampanti. I video di ‘Animali come noi’ hanno mostrato bufalini lanciati per aria, maltrattati con il pungolo elettrico o decapitati da vivi, operai che trascinavano gli animali per la coda o per le orecchie alla linea di macellazione. Gli abusi hanno costretto anche l’azienda sanitaria locale a intervenire. «L’Asl – ha detto la Innocenzi – ha chiuso quel macello, perché ha riconosciuto che stavano accadendo torture sugli animali, ma per una sola settimana. Oggi quel macello è aperto e lavora, e i primi ad esserne interessati dovrebbero essere chi mangia la carne, perché poi quella carne finisce in commercio».

 

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La situazione è evidentemente paradossale. Stando a quanto riferito alla Innocenzi e al deputato del Movimento 5 Stelle Mirko Busto da alcuni dirigenti della Asl di Frosinone (in un colloquio a margine di una manifestazione di protesta organizzata dagli attivisti di No Mattatoio per chiedere la chiusura del macello) alcuni veterinari incaricati dei controlli nel mattatoio sarebbero gli stessi coinvolti che controllano anche oggi il macello. Perché, a detta dei dirigenti Asl, ci sarebbe carenza di organico e gli stessi non sono stati sostituiti. Ma il paradosso è anche giudiziario: la Procura ha dato seguito alla denuncia nei confronti degli autori delle immagini presentata dai titolari del macello (proprietaria è la società Simet di Ferentino, che tra l’altro si è ‘autodenunciata’, perché nel programma non era mai stata citata) ignorando una denuncia presentata dalla Lav (Lega Anti Vivisezione). La richiesta dei gruppi animalisti è quella di aprire un’indagine sugli abusi finora impuniti che centinaia di migliaia di persone hanno visto in tv. Non sarebbe impossibile, dicono, soprattutto se si considera che la Procura è già in possesso del materiale sul macello degli orrori. Probabilmente basterebbe spostarlo da un ufficio all’altro.⁠⁠⁠⁠

(Immagine da video di Rai Play: Giulia Innocenzi a Porta a Porta)

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