Il sindaco M5S di Bagheria e le telefonate per avvertire i parenti dell’indagine sulla loro casa abusiva

21/09/2017 di Redazione

Il sindaco M5S di Bagheria, ufficialmente indagato per violazione di segreto d’ufficio, rifiuto di atti d’ufficio, abuso e turbativa d’asta nell’ambito di una maxi-inchiesta della Procura di Termini Imerese su rifiuti e abusivismo, avvisava i suoi parenti di un’indagine sulla loro casa abusiva. È quanto sostengono i pm anche grazie alle intercettazioni telefoniche effettuate dai carabinieri. Dalle sue conversazioni emerge che il primo cittadino Patrizio Cinque allertava la sorella e il cognato e cercava di insabbiare le indagini.

 

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SINDACO M5S BAGHERIA INDAGATO, LE TELEFONATE INTERCETTATE PER AVVISARE SORELLA E COGNATO

Per i magistrati è chiara la «rivelazione di notizie riservate», che il sindaco avrebbe commesso in concorso con l’ispettore capo della Polizia Municipale, dopo una denuncia sull’abuso edilizio inviata da un anonimo al Comune. Dopo la segnalazione l’ispettore avrebbe subito avvertito Cinque. Che a sua volta si sarebbe prontamente mobilitato per avvertire i familiari. Si legge su Repubblica:

«Dovremmo parlare… con Mimmo in particolare devo parlare». La mattina del 30 aprile dell’anno scorso, il sindaco Patrizio Cinque aveva una gran fretta di incontrare la sorella e il marito. «Io sono in giro ti devo parlare per la casa capito? – insisteva al telefono con la sorella Anna Maria – Dobbiamo parlare subito». Ma erano le 12, il cognato era al lavoro. Il sindaco, però, non poteva aspettare. E allora chiamava anche il cognato, Domenico Buttitta: «Oh, hai finito di lavorare? La pausa a che ora la fai… ci dobbiamo vedere, ti devo parlare». E ancora, insisteva: «Eh, al più presto. Anche ora se possibile… Tra dieci minuti al Punto Snai… forza, ci vediamo là».

Per quanto riguarda invece il tentativo di insabbiare l’indagine dalle telefonate intercettate emergerebbe l’intenzione di ritardare gli accertamenti dei vigili. Racconta ancora Repubblica:

Secondo la ricostruzione dell’accusa, è il cognato a sollecitare il primo cittadino, e per questo anche lui è indagato: «Siccome si sono presentati i vigili che penso lo sai». Cinque non sembra avere più dubbi sul da farsi, chiede: «Ti serve più tempo?». Risposta risoluta del cognato: «Mi serve più tempo, certo». Cinque non avanza il benché minimo dubbio: «Allora, gli posso dire… quando è sta cosa?… Si può rinviare».

Il sindaco promette poi di chiamare l’ispettore della Municipale. Il cognato lo ringrazia. Gli inquirenti registrano in diretta il rinvio dei controlli.

Patrizio Cinque in una foto tratta da Facebook)

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