Aggressione a Lanciano, ragazzo pestato da cinque persone: «Erano di CasaPound»

18/09/2017 di Redazione

A Lanciano (Chieti) un ragazzo ha denunciato di essere stato aggredito da cinque esponenti di CasaPound con calci, pugni e sputi al grido «antifascista di merda». A rendere noto l’episodio di violenza, avvenuto qualche giorno fa durante la “nottata lancianese”, una festa locale molto partecipata, è su Facebook il centro sociale Zona 22, alle cui attività il ventenne aggredito, Alessandro, ha spesso preso parte.

Qualche giorno fa Alessandro è stato aggredito. Ha riportato un trauma cranico, una prognosi di dieci giorni, oltre che svariate lesioni ed ecchimosi al volto. L’hanno picchiato in cinque, senza dargli neanche il tempo di reagire, colpendolo alle spalle e accanendosi sulla sua faccia e sulla sua testa con calci, pugni e sputi. Da vili e da codardi. Quando gli amici di Alessandro sono riusciti a fermarli, lo hanno lasciato a terra, con la faccia sporca di sangue e il fiato spezzato. È successo alla Stazione Vecchia, in quel momento piena di persone, di ragazzi e ragazze, che magari hanno visto, e che di sicuro avrebbero potuto fare qualcosa. In sottofondo c’erano gli spari della nottata di Lanciano. Forse coprivano il rumore delle grida e delle botte, fatto sta che Lanciano era con lo sguardo all’in sù e oltre ai due amici, accorti quasi per caso, Alessandro se l’è dovuta vedere da solo contro cinque. “Antifascista di merda” è l’ultima cosa che si è sentito dire.

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Insieme alla descrizione dell’episodio di violenza, il centro sociale pubblica anche le foto del ventenne malmenato. I responsabili – accusano con certezza i giovani antifascisti – sono esponenti di CasaPound Lanciano, «quelli che si sono candidati alle elezioni comunali nella coalizione democristiana di Tonia Paolucci, quelli che solo nell’ultimo anno: hanno picchiato un minorenne ad una festa d’istituto, hanno minacciato e circondato in venti la casa dove un nostro compagno di Zona Ventidue abitava con la compagna; quelli la cui reputazione si basa sulla violenza, sul timore che ne consegue, e sull’omertà che li nasconde. Alessandro però li ha riconosciuti, e alla fine ha deciso di denunciarli».

CASAPOUND LANCIANO: ACCUSE «FALSE E STRUMENTALI DI QUATTRO UNIVERSITARI VIZIATI»

CasaPound Lanciano respinge le accuse: sono «false e strumentali», fanno sapere gli esponenti locali del movimento di estrema destra. Da Facebook il loro leader, Marco Pasquini, attacca: «Siamo stufi di questi attacchi meschini e infamanti, siamo stufi di quattro universitari viziati che sognano una rivoluzione inesistente, siamo stufi di dover leggere comunicati diffamatori ogni qualvolta che questi individui tornano dalle loro topaie sparse per l’Italia». Per gli esponenti di CasaPound l’accusa di aggressione è stata diffusa solo per oscurare delle loro azioni positive sul territorio. «Visto il ripetersi dello schema, viene da chiedersi se esista da parte di alcuni la volontà di diffamare sistematicamente il nostro movimento, non essendovi la capacità di rispondere sul piano politico», osserva in una nota Marco Pasquini.

I ragazzi del centro sociale Zona 22 spiegano, invece, di aver deciso di diffondere l’episodio di violenza e le accuse a CasaPound per mettere in guardia la cittadinanza e gli amministratori locali, ma anche perché troppo spesso le violenze del gruppo di estrema destra rimangono «nascoste e impunite».

Troppe storie abbiamo sentito senza poter reagire perchè chi era vittima aveva paura di diventarlo di nuovo. Troppe volte non abbiamo agito perchè ci hanno chiesto, per timore, di non farlo.
La scelta di Alessandro è una scelta coraggiosa che speriamo possa essere di esempio e di avvertimento per altri ragazzi e ragazze che hanno subito o stanno subendo ma hanno paura di reagire. Perchè il prossimo a doversi difendere da solo contro cinque, sappia che alle spalle ha una comunità forte e coesa che non ha paura di rispondere. Perchè alla fine, non ci siano più violenze e violenti.

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