I sacerdoti boiccotano Avvenire per la campagna a favore dello ius soli

18/09/2017 di Redazione

Lo ius soli, la riforma della cittadinanza in discussione al Senato dopo l’approvazione alla Camera dei Deputati, è sostenuta con grande coraggio da Avvenire. Il quotidiano della Conferenza episcopale italiana, diretto da Marco Tarquinio, si è schierato con grande nettezza a favore della modifica che rende più assai più facile l’ottenimento della cittadinanza italiana per i tanti figli di stranieri nati o cresciuti un Italia. La riforma in realtà prevede l’introduzione dello ius culturae e di uno ius soli assai temperato, anche se ormai sui media tutti parlano di ius soli. Nel suo numero di domenica scorsa, Avvenire è uscito con una edizione speciale dedicata allo ius culturae, con una copertina piena di foto di giovani che sono tutti italiani non ancora cittadini vista la mancata approvazione della riforma. Il Secolo d’Italia, quotidiano online vicino a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, diretto dall’ex deputato Italo Bocchino, la campagna di Avvenire ha però suscitato una protesta da parte di molti parroci, che hanno preferito non esporre il quotidiano come d’abitudine.

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«Il “boicottaggio” dei fedeli e di più di un sacerdote, è stato registrato in diverse chiese d’Italia, dove questa domenica il quotidiano dei Vescovi non è stato esposto. C’è  chi ha attuato un boicottaggio silenzioso, chi invece l’ha spiegato esplicitamente: “Siamo una parrocchia, non una sezione di partito”, ha detto al Secolo d’Italia il parroco di una periferia romana. “Le lamentele dei fedeli le raccogliamo noi, non Bassetti e Galantino”. ..Sui Social network pochi religiosi prendono posizione esplicitamente. Ma chi lo fa usa parole pesanti come pietre. Come un sacerdote che su Twitter chiede incredulo: “Perché non mettere in prima pagina i cristiani perseguitati?” Obiezione destinata a rimanere lettera morta». La presa di posizione contro la campagna di Avvenire per lo ius soli è stata esplicitata da un sacerdote romano, Pier Luca Bancale, che ha annunciato pubblicamente il boicottaggio che altri suoi colleghi hanno praticato in silenzio. «Allibito dalla prima pagina di oggi, sfacciata propaganda dello ius soli. Ma solo per le unioni civili la Chiesa non fa politica?” Questa domenica le copie di Avvenire le ho lasciate in sagrestia per evitare che la gente fosse scandalizzata dal giornale dei vescovi…».

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