Dal Kimchi al Gochu-jang, guida alla scoperta della cucina tradizionale coreana

15/09/2017 di Redazione

Stagionalità, cotture lente, una grande varietà di ingredienti: la cucina tradizionale coreana è molto più vicina a quella italiana di quanto potessimo immaginare. Una delle caratteristiche fondamentali di Hansik – cioè la tradizione culinaria del paese asiatico – è l’antica tecnica della fermentazione lenta, un processo naturale degli alimenti che dona ai cibi un sapore intenso e complesso ed è utilizzata nel Kimchi, un contorno di verdure e nel Gochu-jang, la pasta di peperoncino rosso. Lo stesso procedimento – spiega l’AdnKronos – è usato anche “con le salse e le paste ‘Jang’: Doenjang, la pasta di fagioli di soia fermentati che viene usata per aggiungere sapore a zuppe e stufati oltre che per preparare la tradizionale salsa di carne coreana; Gochu-jang, la pasta di peperoncino rosso e Ganjang, la salsa di soia utilizzata per condire e insaporire i piatti”.

CUCINA TRADIZIONALE COREANA, IL KIMCHI

Un altro piatto immancabile della cucina tradizionale coreana è il Kimchi, un contorno fatto di cavolo fermentato e di una varietà di altri ingredienti. “Le ricette del Kimchi, infatti, sono diverse da regione a regione e si declinano in oltre 300 varianti. Nelle regioni settentrionali ha un gusto meno saporito, con più liquido e meno peperoncino, mentre nelle calde regioni meridionali è più salato e speziato grazie a un maggiore uso di sale, pesce salato e peperoncino in polvere per garantirne una più lunga conservazione”, spiega l’agenzia di stampa.

La tecnica della fermentazione si ritrova anche nelle bevande come il tradizionale Makgeolli (vino di riso), fatto con riso glutinoso, riso normale e orzo cotti a vapore e fermentati prima di essere mescolati con lievito e acqua. Oltre al suo valore nutrizionale – contiene tra le altre cose fibre, vitamina B, vitamina C, lattobacilli – il Makgeolli si presta a diverse ricette per la realizzazione di cocktail e sorbetti.

GLI INGREDIENTI DELLA CUCINA TRADIZIONALE COREANA

La cucina tradizionale coreana è ricca di una grande varietà di ingredienti, provenienti dall’oceano, dalle montagne e dai campi. Le ricette si basano su prodotti freschi e di stagione, esattamente come accade nella cucina italiana. «Ci sono molti punti di contatto tra la cucina italiana e coreana – spiega Roberto Petza del ristorante S’Apposentu di Siddi, chef stellato e direttore dell’Accademia Casa Puddu, scuola di cucina in Sardegna – La Gochujang, per esempio, è una pasta di peperoncino rosso dal gusto piccante che può essere utilizzata come condimento per insaporire sia la pasta sia secondi piatti, ad esempio pollo o carne».

La Korean Food Foundation – un’organizzazione pubblica del ministero dell’Agricoltura della Corea – quest’estate ha deciso di organizzare in Italia un evento di presentazione e degustazione aperto a media, influencer, leader dell’industria e consumatori durante il quale sono stati presentati alcuni dei più tipici ingredienti tipici del paese asiatico. Hanno partecipato anche alcuni chef italiani, presentando ricette nate dall’incontro delle cucina tradizionale coreana e di quella italiana, come i “Tagliolini piccanti con Gochu-jang” e il “Petto di pollo ripieno con kimchi, spinaci e ricotta in salsa mediterranea”.

LA CUCINA TRADIZIONALE COREANA MOLTO VICINA A QUELLA ITALIANA

«Siamo molto felici di promuovere il cibo coreano (Hansik) in Italia – dice il Dr. Soo Yon Suh, direttore della Promozione e della Comunicazione della Korean Food Foundation – La risposta ottenuta ad oggi dal pubblico italiano in termini di interesse per i piatti e gli ingredienti tipici di Hansik ci incoraggia nel promuovere sempre più la nostra cultura gastronomica in questo Paese dove vediamo molte potenzialità, nonostante le forti barriere all’ingresso. Sarà sempre più facile, insomma, trovare nei supermercati i prodotti coreani, per inventare, anche a casa una cena dal sapore coreano».

“La sempre più stretta ‘collaborazione gastronomica’ tra Italia e Corea – conclude l’AdnKronos – è testimoniata anche dall’accordo (Mou – Memorandum of Understanding) firmato recentemente dalla Korean Food Foundation e la Aspal, l’agenzia sarda per le politiche attive del lavoro, della Regione Autonoma Sardegna con l’obiettivo di costruire una partnership duratura attraverso lo sviluppo di scambi e programmi comuni”.

Share this article