La sindaca di centrosinistra che rimprovera la figlia perché fidanzata con un profugo

15/09/2017 di Donato De Sena

La sindaca di centrosinistra rimprovera la figlia perché fidanzata con un profugo. È la singolare vicenda che emerge dalla provincia di Arezzo. Le protagoniste sono Margherita Scarpellini, prima cittadina di Monte San Savino, un comune di circa 9mila abitanti, e sua figlia Francesca Testi, che ha scritto della sua relazione con un migrante in una lettera al blog della giornalista Concita De Gregorio.

«SONO FIDANZATA CON UN PROFUGO E MIA MADRE, SINDACA, DICE CHE SONO MALATA»

Francesca ha 32 anni, è laureata con lode all’Università di Siena, e insegna italiano presso il centro della Croce Rossa di Arezzo, dove alloggiano anche alcuni africani richiedenti asilo. È proprio nello svolgere il suo lavoro si è innamorata di uno di loro, Jeff. «Quando mia madre ha scoperto che il mio amore era nero – ha poi rivelato – e per giunta richiedente asilo ha detto che ero una persona malata, che quella gente andava solo compatita, che avrebbe dovuto farmi arrestare dai carabinieri. Le parole sono pietre…». La vicenda è diventata anche un caso politico.

 

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Cristiano Romani, segretario del Movimento di sovranità nazionale di Arezzo, ha lanciato una frecciata: «Il Pd – ha commentato – applica alla lettera la filosofia di accogliere tutti i migranti ma lontani da casa mia e senza contatti con i propri cari. In stile Capalbio». Intanto la sindaca Scarpellini (è appoggiata anche dal Pd ma non è iscritta ad alcun partito) ha scelto di farsi viva con un comunicato: «L’affetto verso una figlia – ha fatto sapere – è normale che generi preoccupazioni allorché essa si trovi a frequentare una persona che vive una situazione di estrema precarietà. Nulla contano in questo il colore della pelle o la provenienza geografica. Allo stesso modo è  normale che certe preoccupazioni siano mal interpretate e possano generare incomprensioni, sempre all’interno di una famiglia».

(Foto da archivio Ansa: un centro policulturale che ospitava rifugiati. Credit: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)

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