«Studente italiano abbandona gli studi», gli striscioni di CasaPound sulle scuole di Palermo

14/09/2017 di Redazione

«Studente italiano segui la linea Fedeli: abbandona gli studi!»: su molte scuole palermitane questa mattina è apparso questo provocatorio striscione. La firma è il fulmine cerchiato del Blocco Studentesco, il movimento giovanile di CasaPound. Si poteva capire chi fossero gli autori anche dallo stile: quello «ironico, goliardico, irriverente» – come ribadisce il gruppo su Facebook – che da sempre contraddistingue le iniziative del movimento studentesco di estrema destra. A leggere «studente italiano abbandona gli studi» – bisogna ammetterlo – non si riesce proprio a trattenere le risate.

«STUDENTE ITALIANO ABBANDONA GLI STUDI»: I CARTELLI ‘GOLIARDICI’ DI CASAPOUND A PALERMO

Anche prendersela con il ministro Fedeli è qualcosa di «rivoluzionario», «un modo diverso» rispetto a quello dei «giovani vecchi dentro delle organizzazioni partitiche giovanili, succubi del politicamente corretto, politicanti in miniatura sempre a caccia di voti, sempre in mostra, schiavi dell’apparenza». Effettivamente attaccare la Fedeli è proprio una novità assoluta, se si pensa che l’anno scorso – quando era fresca fresca di nomina – Roma è stata tappezzata di manifesti con la foto del ministro e la scritta: «Per fare il professore ci vogliono: laurea, abilitazione e concorso. Per fare il ministro dell’Istruzione: terza media, amicizie e molte bugie ….».

L’obiettivo del movimento studentesco di CasaPound, però, è diverso: l’allusione non era al mancato titolo di studio della Fedeli, bensì agli sconfortanti dati Eurostat sulla dispersione scolastica italiana: il 14% dei 28-24enni rinunciano al diploma secondario e solo il 53% dei laureati trova lavoro a tre anni dal conseguimento del titolo di studio. Poco importa che nel periodo a cui quei dati si riferiscono, la ministra fosse un’altra. E poco importa, soprattutto, che quella percentuale – pur sempre troppo alta – sia scesa drasticamente negli ultimi anni (10 anni fa sfiorava il 20%). La colpa per il Blocco Studentesco è della Fedeli e all’inizio dell’anno scolastico è su questo che bisogna attaccarla, spiega il gruppo legato a CasaPound in una nota:

Tra le peggiori in Europa secondo questa statistica, il merito risiede tutto nell’esempio del nostro neo ministro che con il suo esempio ha tracciato la migliore linea da seguire per gli studenti italiani. Nessuna seria battaglia è stata iniziata per la lotta alla dispersione scolastica, ed i nostri risultati sono lontani dal raggiungere gli obiettivi prefissati a livello europeo entro il 2020. Se a ciò si aggiunge che, sempre secondo l’Eurostat, solo il 53% di chi ha conseguito una laurea riesce a trovare un’occupazione dopo 3 anni dall’ottenimento, il quadro è tutt’altro che roseo. Una classe politica imbambolata non capace di assumersi nuove responsabilità mantenendo le linee guida dei precedenti esecutivi, un attacco continuo all’idea di un’istruzione pubblica e fortemente meritocratica sempre più scollegata dal contesto lavorativo, ed uno sradicamento identitario come unico obiettivo politico di certi ministri, rappresentano le grandi problematiche per cui il Blocco Studentesco si batterà in tutta Italia.

 

 

 

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