Tiziana Cantone, richiesta l’archiviazione per l’accusa di istigazione al suicidio

12/09/2017 di Redazione

Tiziana Cantone non avrà probabilmente giustizia. La procura di Napoli ha infatti chiesto l’archiviazione per l’accusa di istigazione al suicidio rivolta contro ingnoti, decretando la pressoché certa fine sulla indagine relativa al decesso della giovane campana. La richiesta dovrà esser approvata dal Gip, però appare estremamente improbabile che il giudice si opponga alla decisione dei pubblici ministeri, vista la fragilità dell’indagine, aperta contro ignoti. L’inchiesta avrebbe dovuto chiarire chi fossero i responsabili della pubblicazione dei video intimi della giovane ragazza, che dopo esser rimbalzati su WhatsApp erano poi stati pubblicati su numerosi siti. I video di Tiziana Cantone erano diventati molto noti, con perfino la diffusione di magliette che riprendevano un dialogo dei filmati, comparso anche in diverse trasmissioni radiofoniche di successo come il programma condotto da Linus su Radio Deejay.

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La madre di Tiziana Cantone, Maria Teresa Giglio, ha espresso al Mattino la sua delusione per l’archiviazione richiesta dalla procura di Napoli. Secondo la signora Giglio l’indagine era nata male, perché si sarebbe dovuto aprire un fascicolo per omicidio, non per instigazione al suicidio. Tiziana Cantone si era uccisa a settembre dello scorso anno, nella sua casa di Mugnano, dopo una lunga battaglia per rimuovere i video intimi che erano stati diffusi. Secondo la madre della giovane, che si è tolta la vita a soli 31 anni, il principale responsabile di quanto successo alla figlia è il suo ultimo fidanzato, che al momento è indagato per calunnia per aver accusato cinque persone di aver diffuso il video di Tiziana Cantone.

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