Rimini, emergenza vaccini: «Più di 7000 ragazzi senza copertura»

Il conto alla rovescia per l’inizio dell’anno scolastico è partito. Ma a Rimini è piena emergenza per le coperture da vaccini. Secondo alcune stime dell’Ausl locale, sarebbero circa 7000 i ragazzi che non si sono sottoposti alle vaccinazioni e, tra questi, 2500 bambini delle scuole materne e delle primarie rischiano di non poter entrare in classe.

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VACCINI RIMINI SENZA COPERTURA: COSA STA SUCCEDENDO

Le dieci vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge Lorenzin non sono ancora state somministrate a un numero troppo alto di minori di 16 anni. Per questo motivo, l’Ausl locale ha scelto di pubblicare sul proprio sito una sorta di memorandum per ricordare alle famiglie quali siano i loro obblighi nei confronti dei figli e per evitare che questi non riescano a varcare la soglia del proprio istituto scolastico. Inoltre, per i ragazzi più grandi che non siano stati sottoposti a vaccinazioni, scatta la possibilità di vedersi comminare delle sanzioni che vanno dai 100 ai 500 euro.

E le aziende sanitarie del Riminese stanno correndo ai ripari per far fronte a quella che sembrerebbe essere una vera e propria emergenza: sono stati allestiti, infatti, ambulatori vaccinali ad hoc per cercare di recuperare il ritardo in vista dell’inizio dell’anno scolastico e si sta provvedendo all’assunzione di personale infermieristico negli stessi ambulatori vaccinali.

VACCINI RIMINI SENZA COPERTURA, IL CONTO ALLA ROVESCIA

Inoltre, ci sarebbe bisogno di una maggiore comunicazione tra l’Ausl e le famiglie, come ha sottolineato il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Versari: «Bisognerebbe inviare – dice – le certificazioni agli indirizzi delle famiglie dei minori. Sarebbe l’unica strada percorribile per anticipare i tempi e risolvere l’emergenza».

La corsa contro il tempo continua: entro il 10 settembre i genitori dovrebbero presentare la certificazione dell’avvenuta vaccinazione per i figli che frequentano nidi e materne; entro il 31 ottobre, invece, è prevista la scadenza della stessa operazione per quanto riguarda i ragazzi di tutti gli altri i gradi di scuola.

Critico il dottor Roberto Burioni: «In un Paese civile, la vaccinazione non dovrebbe essere il frutto di una legge, ma qualcosa di spontaneo. In ogni caso, questa rappresenta un argine alla diminuzione delle coperture. Per quanto riguarda le scuole, la prevenzione dovrebbe essere obbligatoria anche per medici e insegnanti».

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