Uova al fipronil: anche l’Italia ha ricevuto uova dalle aziende contaminate

11/08/2017 di Redazione

L’Italia figura tra i 15 Paesi ad aver ricevuto uova dalle aziende coinvolte nello scandalo del fipronil. Lo ha detto un portavoce della Commissione europea. Tuttavia, viene chiarito, questo non significa che l’Italia abbia ricevuto e distribuito per la vendita uova contaminate.

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Le autorità nazionali sanno quantità e tipologia di prodotti eventualmente contaminati. A garantirlo è il portavoce della Commissione Ue, Daniel Rosario, confermando che anche l’Italia è nel gruppo di paesi “che hanno ricevuto prodotti contaminati”.
I paesi in cui sono stati chiusi degli allevamenti di galline ovaiole sono Belgio, Olanda, Germania e Francia. Anche la Svizzera e Hong Kong hanno ricevuto prodotti contaminati.

Come è stato possibile? La contaminazione sarebbe stata originata da una partita di Dega-16 della olandese Chickfriend, a sua volta rifornita da un distributore belga di prodotti chimici. Il proprietario della società belga è sospettato di aver aggiunto del fipronil al Dega-16.

Circa 250mila uova, importate dal Belgio e dall’Olanda, sono state “immesse sul mercato” da aprile in Francia. Il ministro dell’Agricoltura di Parigi, Stéphane Travert, ha assicurato che il “rischio per la salute dei consumatori è molto basso“. Due centri di imballaggio n Francia hanno ricevuto “uova” destinate al consumo contaminate provenienti da Olanda e Belgio”, ha affermato il ministro intervenendo su RMC e precisando che un primo lotto è stato messo sul mercato tra il 16 aprile e il 2 maggio ed è già stato consumato “senza impatto sulla salute“. Citando a conferma il parere dell’agenzia per la sicurezza alimentare il ministro ha detto quindi che il rischio per la salute è basso “sia per il livello di fipronil contenuto nelle UOVA sia per le abitudini francesi in materia di consumi alimentari“. Intanto però i lotti in questione sono stati ritirati dal mercato.

FIPRONIL: COSA E’ E COSA SI RISCHIA

Il fipronil è un insetticida usato contro pulci, acari e zecche ma è vietato in animali destinati alla catena alimentare, come per l’appunto galline e polli. Risulta tossico per topi, api, conigli e alcune specie di uccelli. L’Organizzazione mondiale della Sanità lo ha bollato come «moderatamente tossico» per l’uomo. Se si è esposti si va incontro a nausea, vomito, dolore addominale e crisi epilettiche. In grandi quantità può causare danni ai reni, fegato e tiroide. La cosa particolare di questa sostanza è che non viene debellata con il calore. Quindi può comparire in pane, pasta e altri derivati.

IL MINISTERO DELLA SALUTE: «SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO IN ITALIA»

Qualche minuto fa è giunto in redazione il comunicato del Ministero della Salute con l’obiettivo di sciogliere alcuni noti della vicenda. «Ad oggi – fanno sapere dal dicastero – non risultano distribuiti al consumo uova o derivati (ovoprodotti) contaminate da fipronil sul territorio nazionale in virtù del fatto che, dai riscontri incrociati tra le liste di aziende coinvolte e di quelle che hanno spedito prodotti in Italia, risulta che solo un’azienda francese ha acquistato uova da uno degli allevamenti olandesi interessati e le ha trasformate in ovoprodotti che ha poi venduto anche a un’azienda italiana». Il Ministero fa sapere che le autorità sanitarie locali hanno individuato e posto sotto sequestro la partita, rassicurando i consumatori sulla qualità delle uova in commercio sull’intero territorio nazionale.

LE NUOVE DIRETTIVE DI CONTROLLO CON LE ATTORITÀ REGIONALI

Dopo l’ondata di preoccupazione, il Ministero della Salute ha predisposto un piano di controllo a campione sulle uova, sui prodotti derivati e sulle carni di pollame. Le direttive prevedono la collaborazione delle autorità sanitarie regionali e dei carabinieri del Nas al fine di monitorare la situazione attraverso ulteriori verifiche che si aggiungono a quelle ordinarie. «Le Regioni riceveranno le tabelle che indicano il numero dei controlli che ciascuna dovrà effettuare per garantire la sicurezza. L’attenzione resta elevata anche se, al momento, nel nostro Paese non risultano presenti uova contaminate» puntualizza Giuseppe Ruocco, direttore generale della Sicurezza alimentare del ministero della Salute. «Fortunatamente – rassicura – l’Italia ha una buona produzione di uova. La provenienza nazionale è facilmente visibile dal marchio ‘IT’ stampato sui gusci».

 

(Foto Credit Image: © Kristof Van Accom/Belga via ZUMA Press)

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