Tiramisù, la guerra sulla paternità tra Friuli e Veneto arriva in Senato

07/08/2017 di Alice Bellincioni

È da anni ormai che il Friuli Venezia Giulia e il Veneto si contendono la paternità del tiramisù, forse il dolce italiano più conosciuto e apprezzato nel mondo. Nell’ultimo aggiornamento della lista dei “Prodotti agroalimentari tradizionali” (Pat) stilata dal Ministero delle Risorse Agricole e Alimentari il prodotto a base di mascarpone, caffè e cacao è stato inserito tra quelli tradizionali del Friuli Veneza Giulia.

Un duro colpo per il Veneto, che vanta il tiramisù come una propria invenzione. Secondo i veneti, infatti, la prima ricetta originale sarebbe stata inventata a Treviso alla fine degli anni 60, come attestato un decennio più tardi dall’esperto di enogastronomia Bepi Maggioli.

LA GUERRA DEL TIRAMISÙ SBARCA IN SENATO

Il senatore veneto Franco Conte (Area Popolare) ha presentato questa mattina un’interrogazione al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, per conoscere «i motivi per cui era stata riconosciuta al Friuli la tipicità e se il ministero aveva rispettato tutti i passaggi di verifica, anche in contraddittorio, che sono previsti ed auspicabili in situazioni in cui nascono contestazioni sulle origini di un prodotto». Secondo il senatore la decisione ha lasciato «sgomenti molti puristi, che non hanno dubbi su quali siano le origini del tiramisù», che – riporta Conte – sarebbero quelle documentate da Bepi Maffioli: il tiramisù sarebbe stato inventato a Treviso a fine anni 60 presso uno storico ristorante locale dal pasticciere Roberto ‘Loly’ Linguarotto. Una prova dell’origine veneta del dolce sarebbe anche il nome: «Fu coniato in dialetto veneto ‘tiramesù’ – spiega il senatore – e poi italianizzato in ‘tiramisù’ per le eccezionali capacità ristoratrice e nutrizionali del dessert. Tale identificazione venne ripresa non solo in Veneto, ma in Italia e nel mondo per proporre il tiramisù senza essere mai contestata».

TIRAMISÙ FRIULANO, ZAIA: «IMPUGNEREMO IL DECRETO DEL MINISTRO MARTINA»

«È una vergogna quello che sta accadendo», ha commentato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, annunciando che se il ministro Martina non revocherà il decreto con cui ha inserito il tiramisù tra i prodotti agricoli tradizionali del Friuli Venezia Giulia, la Regione Veneto lo impugnerà. Per Zaia si tratta di una decisione presa in maniera illegittima, dal momento che la domanda di inserimento del tiramisù arrivava dall’Accademia della cucina del Friuli Venezia Giulia – e fin qui tutto regolare – è stata poi vagliata da una struttura regionale friulana – e ancora niente da eccepire – «ma non è legittimo che venga promulgato un decreto senza ascoltare le controparti. La procedura ministeriale prevede ci sia un’audizione pubblica per sentire i territori ma in questo caso – ha spiegato Zaia – l’audizione pubblica non è stata convocata».

TIRAMISÙ INSERITO TRA I PAT DEL FRIULI

La notizia dell’inserimento del tiramisù tra i Pat friulani è stata comunicata ieri dall’assessore delle Risorse agricole del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Shaurli. Due le versioni attribuite alla regione del nordest: quella “carnica”, conosciuta come “Tiramisù” o “Tirimi sù”, un trancio al mascarpone che sarebbe stato ‘inventato negli anni ’50 all’albergo ristorante “Roma” di Tolmezzo (Udine), e quella “bisiacca”, un semifreddo in coppa noto come “Coppa Vetturino Tìrime Su”, servita sempre negli anni ’50 alla trattoria omonima di Pieris (Gorizia).

Un riconoscimento che arriva al termine di un iter avviato dalla delegazione di Udine dell’Accademia Italiana della Cucina. «Essere in quell’elenco ha una forte valenza culturale, perché oltre a riconoscerne il nome e l’esistenza, ne evidenzia la tipicità, l’appartenenza storica a un territorio, e può anche rappresentare il viatico a un successivo e ancora più importante riconoscimento», ha commentato Shaurli.

TIRAMISÙ, IL MASCARPONE AL CENTRO DELLA CONTESA

Alla base della contesa sul tra Veneto e Friuli c’è la presenza o meno del mascarpone tra gli ingredienti del tiramisù. Ecco cosa riporta l’Ansa:

Il “tirime su” del Vetturino di Pieris degli anni ’50 sarebbe stato un semifreddo senza mascarpone. La prima testimonianza scritta del tiramisù col mascarpone è invece quella di Giuseppe ‘Bepi’ Maffioli nel numero primaverile della rivista ‘Vin Veneto’ del 1981, con paternità attribuita un decennio prima a Roberto ‘Loly’ Linguanotto, de ‘Le Beccherie’ di Treviso. Non è chiaro invece se la ricetta del ‘Roma’, più datata, avesse il formaggio fresco o ne fosse sprovvista; più probabile la seconda ipotesi, secondo la ricostruzione del giornalista Alessandro Marzo Magno, perché il cuoco tolmezzino Giuseppe Del Fabbro avrebbe attinto dalla ricetta del collega di Pieris.

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