La storia del cane Billy, impiccato durante la festa del paese a Zungri

C’è un nuovo drammatico caso di violenza sugli animali in Calabria. Dopo il cane Angelo di Sangineto, ecco la tragica storia del cane Billy, trovato morto con una corda al collo all’indomani della festa del paese a Zungri, in provincia di Vibo Valentia. Billy era uno dei «cani di quartiere» della cittadina, benvoluto da tutti, vera e propria mascotte del luogo. Per la sua tutela era stata addirittura avviata una raccolta fondi in piazza e, grazie alle donazioni, era stato vaccinato.

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LA STORIA DEL CANE BILLY

Evidentemente, però, a qualcuno non andavano bene tutte queste attenzioni. Billy è stato barbaramente ucciso e il suo corpo è stato ritrovato dagli agenti della polizia municipale in un cespuglio a pochi passi dal campetto di Zungri. In poco tempo, in seguito alle denunce di varie associazioni e di tanti amanti degli animali, si è scatenata una vera e propria caccia ai responsabili che, purtroppo, ad oggi, non ha ancora dato frutti.

Sui social network è scoppiata la rabbia e sono state scritte anche parole poco piacevoli nei confronti degli abitanti del paese nel Vibonese, accusati di non offrire collaborazione alle autorità nell’identificare i colpevoli. Alcuni utenti, esagerando, sono arrivati persino ad augurare «la scomparsa dalla faccia della terra di Zungri e degli zungresi».

CANE BILLY, L’APPELLO DEL SINDACO

Il sindaco del paese, tuttavia, non ci sta e rimanda al mittente le accuse. Con un lungo post su Facebook ha voluto ricordare l’impegno dell’amministrazione in difesa degli animali e la ferma volontà di andare fino in fondo a questa vicenda: «Condanniamo con forza, senza se e senza ma, questo tipo di comportamenti che certamente non riguardano la maggioranza degli zungresi i quali, ne siamo certi, collaboreranno con le istituzioni per identificare i responsabili dell’uccisone del povero Billy – ha scritto su Facebook il sindaco Franco Galati -. Comprendiamo lo sfogo e il dolore di quanti, amando gli animali, si sentono offesi e colpiti dal gesto atroce di qualche individuo, che non può e non deve assolutamente essere considerato come rappresentante di una intera comunità!».

CANE BILLY, LA LETTERA APERTA DELLA LAV

Fa eco al primo cittadino la LAV, attraverso il suo rappresentante territoriale Roberto Mazzitelli. In una lettera aperta al comune, la Lega Anti-vivisezione si dice consapevole che questo delitto non può essere ascrivibile, generalizzando, all’intera comunità, ma invita l’amministrazione «a porre in essere con urgenza tutti gli interventi in suo potere per individuare e punire i colpevoli che hanno violato delle precise norme del Codice Penale (artt. 455-bis e 455-ter) e hanno infangato l’immagine della comunità con un delitto tanto abietto quanto violento e inquietante, che preoccupa in sé e per le modalità particolarmente sadiche».

FOTO da pagina Facebook Comune di Zungri – la città di pietra

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