Di Battista, una gaffe a settimana. Oggi tocca al «premio Nobel Hollande» | VIDEO

Qualche giorno fa, Alessandro Di Battista, nel suo intervento alla Camera, aveva detto che Napoleone aveva combattuto ad Auschwitz. O in una località imprecisata che per assonanza sembrava avere quel nome (ovviamente, l’originare sarebbe stato Austerlitz). Oggi, nel corso degli interventi a corredo del voto sulla missione navale italiana in Libia, Di Battista ha raddoppiato con una nuova gaffe. Citando la prima missione del nostro Paese nello Stato africano, infatti, il deputato ha detto: «avete prestato ascolto al premio Nobel Hollande».

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DI BATTISTA HOLLANDE PREMIO NOBEL, GUARDA IL VIDEO

«Qualche anno fa – ha detto Di Battista nel suo intervento – l’Italia aveva un rapporto privilegiato con la Libia, mentre oggi di fatto la Libia non esiste, sono aumentati i flussi migratori. La missione in Libia che io reputo un intervento criminale è stata avallata piegandosi ai diktat del premio Nobel Hollande, di Sarkozy e  di Napolitano. Mi sono chiesto perché Forza Italia che parla di colpo di Stato poi rivotò per Napolitano alla presidenza della Repubblica. Il lo reputo il massimo responsabile dei disastri in Italia».

Innanzitutto, al tempo dell’intervento militare in Libia contro il dittatore Gheddafi, Hollande non era nemmeno in carica (né avrebbe potuto avere alcuna influenza su un presidente della Repubblica, Nicolas Sarkozy, dell’opposta parte politica). E poi, ovviamente, non ha mai ottenuto il prestigioso riconoscimento che viene assegnato a Stoccolma.

DI BATTISTA HOLLANDE PREMIO NOBEL: LA CAUSA DELLA GAFFE

Con ogni probabilità, Di Battista voleva riferirsi al «premio Nobel Obama»: l’ex presidente degli Stati Uniti aveva ottenuto il prestigioso riconoscimento nel 2009 ed era stato uno dei principali partner internazionali a spingere per un intervento militare in Libia. Ma non ci sono dubbi: nel suo intervento alla Camera, il deputato del Movimento 5 Stelle ha nominato proprio Hollande.

Successivamente, Di Battista è stato espulso dall’Aula per un richiamo al regolamento ritenuto fuori tema dalla presidente della Camera Laura Boldrini. Insomma, quella dell’esponente pentastellato è stata proprio una giornata da dimenticare (o da tenere a futura memoria, a seconda dei punti di vista).

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