Ciro Guarente ha decapitato Vincenzo Ruggiero per gelosia di Heven Grimaldi

01/08/2017 di Redazione

Emergono nuovi agghiaccianti dettagli nella vicenda di Vincenzo Ruggiero, l’attivista gay 25enne ucciso ad Aversa da Ciro Guarente per gelosia, per la sua frequentazione con la ragazza trans Heven Grimaldi. L’omicida avrebbe seguito un piano macabro per compiere il delitto. Secondo gli investigatori ha eliminato il rivale dopo aver programmato anche le modalità di occultamento del cadavere. Ciro ha affittato il garage in via Scarpetta a Ponticelli, dove è stato ritrovato il corpo senza vita di Vincenzo, il 6 luglio, il giorno prima di colpire il giovane mortalmente. Quel locale è stato poi trasformato in un vero e proprio mattatoio. L’omicida, dopo aver trasportato il cadavere nel locale, lo ha fatto a pezzi, mutilandolo dell’avambraccio sinistro e della testa, e ha poi provato a farlo sparire.

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OMICIDIO DI AVERSA, CORPO DI VINCENZO GUERRIERO DECAPITATO

Come scrive oggi Marilù Musto sul Mattino di Napoli, Ciro ha tagliato il tronco della vittima con una motosega, all’altezza dell’ombelico, spezzando in due il corpo, poi lo ha decapitato e ha nascosto chissà dove la testa e il braccio. Quelle parti non sono state trovate. I resti di Vincenzo sono stati messi in una vasca e coperti rifiuti e abiti. Una scena da film horror. Topi e ragni avevano costruito una tana in un buco al centro della vasca. Accanto sono state trovate mattonelle e polvere di cemento che Ciro aveva comprato per coprire il tutto, per murare il cadavere.

Vincenzo era un commesso di un negozio nel centro commerciale Campania di Caserta. Probabilmente aspettava una nuova sistemazione prima di lasciare l’appartamento di Heven in via Boccaccio ad Aversa. Aveva litigato con il fratello e non poteva ritornare a casa a Parete. Il movente è certamente quello della gelosia. Ciro la sera di venerdì 7 luglio ha atteso per due ore Vincenzo al rientro a casa. Poi lo ha colpito con un bastone o una zappa. Heven, polacca, che su alcuni siti di escort compare con il nome di Eva Petrova, aveva cominciato a prestare attenzioni a Vincenzo. Per Ciro era insopportabile vedere quel ragazzo andare e tornare in quella casa. È stata scartata l’ipotesi che tra l’omicida e la vittima sia scattata una discussione. Non è escluso che l’assassino si sia servito dell’aiuto di un altra persona per trasportare il cadavere a Ponticelli e murarlo.

(Immagini dai profili Facebook di Ciro Guarente, Heven Grimaldi e Vincenzo Ruggiero)

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