Lav, contro gli animali un reato ogni 57 minuti

Ogni volta che le lancette dell’orologio compiono un giro viene commesso un reato contro gli animali. È quanto evidenzia la LAV (Lega anti-vivisezione) nel suo rapporto Zoomafia 2017, redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio zoomafia: «I crimini contro gli animali sono un tema cruciale – dice – perché molto spesso nascondono, determinano o accompagnano altri tipi di reati».

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Combattimenti tra animali, corse di cavalli clandestine, traffico e contrabbando di cuccioli o di fauna non commerciabile, macellazioni irregolari, pesca di frodo. Sono solo alcune voci contenute all’interno del rapporto: nel 2016 i procedimenti sono aumentati dell’1,68% e gli indagati del 13% rispetto al 2015, per un totale di 6848 fascicoli aperti.

Il reato maggiormente perpetrato è quello del maltrattamento degli animali, seguito da uccisione di animali, illeciti legati al mondo della caccia, abbandono e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura. Una vera e propria sequenza infinita di comportamenti irregolari che, in Italia, attraversano e caratterizzano tutta la penisola.

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La procura che ha segnalato il numero più alto di reati è quella di Brescia, con 449 procedimenti aperti e 375 indagati, la maggior parte dei quali per reati venatori. Savona, invece, è la provincia che risulta essere più attenta da questo punto di vista, con solo due procedimenti aperti e altrettanti indagati.

L’allarme più preoccupante che emerge dal rapporto Zoomafia 2017, comunque, non è legato a quelli che possono essere definiti reati comuni contro gli animali (come l’abbandono o le irregolarità legate alla caccia). Salta all’occhio, infatti, l’incremento di manifestazioni e spettacoli vietati e di combattimenti e competizioni non autorizzate fra animali: il loro numero è raddoppiato rispetto al 2015, mentre gli indagati per questi reati hanno subito una vera e propria impennata del +118%.

(FOTO: ANSA/Questura di Gorizia)

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