Il Ghana contro il capotreno che aveva simulato aggressione: «Saremo parte civile nel processo»

La vicenda di Davide Feltri, il capotreno di Trenord che aveva simulato una aggressione da parte di un uomo di colore lo scorso 19 luglio, diventa un affare di Stato. Il consolato del Ghana, infatti, ha dato mandato ai propri legali di esaminare i documenti per potersi costituire parte civile nei procedimenti relativi alla vicenda.

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GHANA CONTRO DAVIDE FELTRI, LE PAROLE DEL CONSOLE

La nazionalità del presunto aggressore indicata da Feltri, infatti, era proprio quella ghanese. Un affronto inaccettabile per il consolato che ha affermato di voler arrivare fino in fondo a questa storia. Massimiliano Colasuonno Tarricone, console onorario del Ghana in Italia, infatti, non ha mandato giù le calunnie nei confronti di un suo connazionale da parte del capotreno di Trenord, che lo aveva accusato di averlo aggredito sulla tratta ferroviaria Piacenza-Milano Greco Pirelli.

Davide Feltri, incastrato dalle telecamere di sicurezza e denunciato per calunnia e simulazione di reato, è stato già sospeso dall’azienda, ma ha presentato ricorso contro la decisione. Da oggi, dunque, potrebbe avere nel consolato del Ghana un avversario in più.

GHANA CONTRO DAVIDE FELTRI, IL PRECEDENTE

Il corpo diplomatico del Paese africano, comunque, non è nuovo a iniziative clamorose. Anche quando il calciatore Sulley Muntari fu vittima di cori razzisti durante la partita di serie A Cagliari-Pescara, si schierò con forza accanto al suo connazionale, nonostante ci fosse stata una certa tendenza a minimizzare l’accaduto da parte degli organi di giustizia sportiva.

«In Italia – dice Massimiliano Colasuonno Tarricone – ci sono circa centomila ghaneani regolari che lavorano e pagano le tasse. Di questi, 90 sono calciatori nelle massime serie professionistiche. Lavoriamo ogni giorno per l’integrazione e l’accoglienza».

 

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