Mario Adinolfi bloccato su Facebook per aver esaltato l’affitto negato ai gay

25/07/2017 di Redazione

Mario Adinolfi è stato di nuovo bloccato su Facebook. Il profilo del leader del Popolo della Famiglia, che Adinolfi usa per propagandare le attività comunicative e politiche che svolge come attivista del cattolicesimo più tradizionale, è stato sospeso per 30 giorni. Non potrà più quindi utilizzarlo per un mese, come già successo ai tempi del suo post più controverso del 2017, scritto sulla morte di Dj Fabo. Mario Adinolfi è stato sospeso da Facebook per aver scritto questo commento sul caso della guest house di Santa Maria negata a due gay che l’avevano affittata su Booking.com. «Fatemi capire bene: sono obbligato ad affittare il mio appartamento ai gay, non posso più scegliere?».

Mario Adinolfi

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MARIO ADINOLFI BLOCCATO SU FACEBOOK PER IL SUO POST CONTRO I GAY

Una provocazione omofoba che non ha alcuna base, visto che in base al diritto nazionale e comunitario, come per la giurisprudenza, non si può negare un servizio per una discriminazione sessuale, etnica, religiosa, o di convinzione politica. I militanti del Popolo della Famiglia, il piccolo partito fondato da Adinolfi dopo la sua uscita dal PD, stanno denunciando sul profilo Facebook del loro leader l’ennesima censura subita. «La moglie di Adinolfi, Silvia Pardolesi, ha lanciato una sorta di mobilitazione di solidarietà, scrivendo: Il post sulla “libertà di affitto” ha provocato l’ennesimo blocco del profilo di Mario per i prossimi 30 giorni.Ditemi voi se questo non è un regime. Io sto con mio marito. E voi?». La coppia è tra l’altro in vacanza in Messico in questi giorni.

La libertà d’affitto citata dalla moglie di Adinolfi è ovviamente una rivendicazione senza alcuna base giuridica. Non esiste il diritto di discriminare una persona nell’offerta di un servizio, come ribadito anche da recenti normative comunitarie.

ANSA/GIORGIO BENVENUTI

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