Fucksia rischia la denuncia dei free vax dopo il doppio voto al Senato

21/07/2017 di Redazione

La senatrice Fucksia – ex Movimento 5 Stelle e ora vicepresidente del gruppo Federazione della Libertà (IDeA-Popolo e libertà, PLI) è al centro delle polemiche dei free vax dopo la votazione di ieri in Senato, in cui è stato approvato il decreto Lorenzin.

Fucksia ha espresso un doppio voto in favore del decreto sui vaccini: ha votato per se stessa e per il vicino di scranno, il senatore Quagliariello, come si vede chiaramente da un video diffuso sui social dal senatore grillino Vito Petrocelli, in cui la senatrice ex M5S pigia due pulsanti.

Su Twitter, insieme al video che “inchioda” la ex collega di partito Fucksia, Petrocelli scrive: «La senatrice Fucksia vota per lei e per il senatore Quagliariello. Vergogna!» Un tweet che non è passato inosservato dai free vax, che ora stanno pensando di sporgere denuncia contro la senatrice.

Fucksia

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Fucksia, di professione medico del lavoro, è entrata in Senato nel 2013 tra le fila del Movimento 5 Stelle, da cui è stata espulsa a fine 2015 con quella che lei ha definito “una scusa ridicola». Poi passata al Gruppo Misto, si è avvicinata progressivamente alla maggioranza, fino a entrare a farne parte, con il voto di fiducia al governo Gentiloni. Il 25 maggio 2017 ha poi abbandonato il Gruppo Misto, per aderire come indipendente al neonato gruppo parlamentare di centro-destra Federazione della Libertà (IDeA-Popolo e Libertà, PLI), di cui è vicepresidente.

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Poco dopo il tweet di Petrocelli, il senatore Quagliariello è corso in difesa della sua collega Fucksia: in una nota ha fatto sapere che «per amore di verità oltre che per un fatto di gentilhommerie devo precisare che sono stato io, trovandomi in Aula a pochi metri di distanza, a chiedere alla collega Serenella Fucksia, mia vicina di banco in Senato, di votare per me in una occasione». «Come tutti i presenti in Aula potranno confermare – ha scritto – mi ero allontanato dalla mia postazione per raggiungere il banco della Presidenza e discutere una questione inerente l’organizzazione dei lavori. Quando è stata indetta la votazione in questione, per non troncare sgarbatamente la discussione ho chiesto una cortesia alla collega. Se qualcuno ha sbagliato quel qualcuno sono dunque io. Credo sia un errore veniale, dal momento che non ero assente ma mi trovavo a pochi metri di distanza per questioni d’Aula, ma pur sempre di un errore si tratta».

 

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