Vaccini, 1.500 free vax scrivono al Papa e chiedono asilo politico alla Città del Vaticano

19/07/2017 di Donato De Sena

«Caro Papa Francesco, abbiamo deciso di non sottoporre i nostri figli ai nuovi obblighi di legge stabiliti dal decreto Lorenzin. Non lo faremo perché riteniamo che in questo modo arrecheremmo un danno alla loro salute, sapendo al contempo con certezza che esistono possibilità di danni gravi anche alla loro salute e purtroppo persino mortali». È questo uno dei principali passaggi di una lettera aperta che 1.500 cittadini italiani contrari alle vaccinazioni obbligatorie (previste dal governo e in via di approvazione definitiva in Parlamento) hanno inviato al Pontefice per annunciare di essere pronti a chiedere asilo politico allo Stato della Città del Vaticano. Una singolare iniziativa che accompagna il già acceso confronto sul tema.

VACCINI, LETTERA DEI FREE VAX AL PAPA PER CHIEDERE ASILO POLITICO ALLA CITTÀ DEL VATICANO

La comunicazione è stata ricevuta oggi dal Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, e trasmessa all’Ambasciata italiana presso la Santa Sede. I ‘free vax’ nella missiva si dicono intenzionati ad attivarsi per l’asilo politico nel caso (probabile) che il decreto Lorenzin venga confermato, in qualsiasi forma, e denunciano un’aggressione alle «fragili democrazie» e ai «diritti fondamentali che erano stati conquistati e resi sacri dal sangue di così tante generazioni». «L’aggressione – si legge nella lettera a Papa Francesco – è un aggressione alla famiglia, perché si vuole togliere ai genitori la responsabilità, il diritto e il dovere di proteggere i corpi dei propri bambini. Quei corpi, quelli dei cittadini di domani, divengono per legge proprietà dello Stato, che in realtà è a sua volta altro, e che li gestisce secondo criteri che non devono essere discussi ma unicamente accettati». I free vax chiedono al Pontefice «come Capo di Stato, asilo politico nello Stato della Città del Vaticano ai sensi dell’art. 14 comma 1 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo».

 

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La petizione è stata organizzata dall’associazione Comilva, il Coordinamento nazionale dei movimenti per la libertà delle vaccinazioni, gli organizzatori della manifestazione free vax dell’8 luglio a Pesaro. La possibilità di sottoscrivere è stata per ora bloccata, ma dovrebbe essere riaperta nel caso di approvazione del decreto Lorenzin al Senato (prevista per oggi). «In quell’eventualità – è l’auspicio di Comilva – è ipotizzabile che molti altri cittadini si uniranno all’azione collettiva».

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