Di Maio ha chiamato le ambasciate sbagliate per i canadair

19/07/2017 di Andrea Mollica

Di Maio ha chiamato le ambasciate sbagliate per i canadair. Le telefonate del vicepresidente della Camera, oltre che inutili per l’attivazione dell’aiuto viste le modalità di funzionamento del Meccanismo europeo di protezione civile, sono state indirizzate a rappresentanze diplomatiche di Paesi sprovvisti dei velivoli per lo spegnimento degli incendi. Un contatto che sarebbe stato comunque superfluo, visto che solo le Protezioni civili possono attivare i soccorsi immediati tra i diversi Paesi dell’Unione europea, come tra l’altro sarebbe stato spiegato in un colloquio a Luigi Di Maio. Questa ricostruzione è fornita da Daniele Raineri del Foglio, che in precedenza aveva ottenuto una smentita da parte di un funzionario dell’ambasciata francese. Una smentita che contraddiceva le affermazioni fatte da Di Maio sul suo profilo Facebook, dove aveva rimarcato in un post di aver chiamato “tutte” le ambasciate europee per sollecitare l’invio dei canadair, e in un altro di esser rimasto attaccato al telefono per chiamare le rappresentanze diplomatiche dei Paesi confinanti.

 

TUTTI GLI ERRORI DI DI MAIO NELLE TELEFONATE DEI CANADAIR

Daniele Raineri ha ottenuto la conferma di due telefonate fatte da Di Maio alle ambasciate di Germania e Austria, due Paesi sprovvisti tra l’altro di canadair. L’ambasciatrice tedesca in Italia, Susanne Marianne Wasum-Rainer, ha parlato col vicepresidente della Camera spiegandogli come non sarebbe potuta intervenire, visto che per un eventuale soccorso aereo dalla Germania la Protezione civile italiana si sarebbe dovuta attivare presso la controparte teutonica. Altre ambasciate europee invece hanno negato contatti con Di Maio: alle rappresentanze diplomatiche di Spagna,  Croazia e Grecia non risultano telefonate del vicepresidente della Camera. Chiamate che sarebbero state comunque inutili: non è con un intervento politico che si possono chiedere soccorsi da altre Protezioni civile, come Di Maio erroneamente ha mostrato di credere quando ha accusato il  ministro degli Esteri Alfano di non fare telefonate che a nulla sarebbero comunque servite.

Foto copertina: ANSA/CLAUDIO PERI

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