Il grido di aiuto di una mamma: «Salvate mia figlia, a 14 anni si droga e si vende»

16/07/2017 di Redazione

«Devo salvare mia figlia e non me ne frega niente di far sapere a tutti il dramma che sto vivendo. Mia figlia a 14 anni si vende e si droga. Salvatela». È il grido di aiuto di una mamma disperata, una nota cantante napoletana, che in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino ha deciso di raccontare l’inferno in cui è finita, con gente senza scrupoli e spacciatori che hanno trascinato la sua ragazza in un giro di stupefacenti, alcol e prostituzione. Le piazze si spaccio, spiega la donna, sono «nei baretti del centro e nei locali di Bagnoli e Quarto», spesso in posti dove «la polizia non può non vedere». Intervistata da Maria Chiara Ausilio, la mamma dice di voler con la sua denuncia «mettere in guardia tanti genitori come me e tanti adolescenti come lei che sta bruciando la vita come un cerino». «Fate attenzione, non perdeteli di vista, basta un attimo di distrazione perché finiscano in situazioni molto più grandi di loro dalle quali poi è difficile, se non talvolta impossibile, venirne fuori».

 

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MAMMA DENUNCIA: MIA FIGLIA IN UN GIRO DI DROGA A 14 ANNI

La cantante parla di spaccio in diversi punti del centro storico di Napoli, «da piazza Bellini a piazza Monteoliveto», e nella zona di Mezzocannone, nei pressi dell’università, dove «c’è fisso un gruppo di extracomunitari che spaccia droga a tutte le ore». Ma – continua nel suo racconto – «le notti in discoteca però sono le peggiori e le serate techno le più devastanti, succede di tutto». Lei racconta di essere anche andata più volte a cercare di persona la figlia 14enne. «Mi conoscono perfino i buttafuori, quando arrivo all’ingresso dei locali mi accolgono con tutti gli onori ‘prego, signora si accomodi’. Lo sanno bene che cerco mia figlia, a volte mi aiutano pure. Il primo posto dove vado a vedere se c’è è il bagno». «È il luogo – spiega – dove i ragazzi abitualmente consumano le sostanze, ormai l’ho imparato. Busso a tutte le porte come una pazza, quando finalmente aprono lo spettacolo è agghiacciante. Escono a due, a tre alla volta: stravolti, colorito terreo e sguardo fisso nel vuoto, a stento parlano, fanno paura».

Per i pusher i giovanissimi sono «il primo bersaglio», perché «fragili» e «si fanno circuire facilmente». «A mia figlia – spiega ancora la cantante – gli spacciatori, che lei definisce ‘amici miei’, hanno dato anche precise istruzioni su che cosa rubare a casa». «Ho trovato dei messaggi in cui questa gente le scriveva di prendere la mia giacca di pelle, il vassoio d’argento, per non parlare dei cellulari: gliene avrò comprati una decina, tornava sempre a casa dicendo che lo aveva perso». «Ormai – continua – vivo con la porta della mia camera chiusa a chiave, vorrei evitare di perdere anche quello che mi è rimasto». Non sono mancate segnalazioni ai carabinieri e all’autorità giudiziaria. Un giudice ha chiesto il trasferimento della ragazza in una comunità ma finora nessuno ha comunicato quale.

(Foto: operazioni di controllo a Napoli nelle zone della movida del centro città. Credit: ANSA / CIRO FUSCO)

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