L’assedio free vax ai 5 stelle. Intasato il centralino al Senato

14/07/2017 di Redazione

Dato che nel programma Sanità dei 5 stelle non figura nulla sui vaccini i free vax in questi giorni hanno letteralmente inondato il centralino di chiamate. Il curioso episodio lo racconta Ilario Lombardo su La Stampa:

«Pronto? Sì signora è il gruppo del M5S al Senato. Non è vero che abbiamo una posizione morbida, infatti votiamo contro il decreto sui vaccini». «Pronto? Sì signora, non urli. Ma secondo lei è possibile fare quello che dice? No, non possiamo vaccinare tutti i profughi e lasciare perdere i bambini italiani». Passano pochi secondi tra una telefonata e l’altra. Per tre giorni, da martedì a ieri, è un continuo squillare nella stanza della segreteria del M5S a Palazzo Madama. Un assedio sfiancante per le dipendenti costrette a rispondere, a rassicurare, a difendere i grillini dalle accuse di chi pensava che il Movimento combattesse accanto ai no-vax che adesso preferiscono farsi chiamare free-vax, definizione più prudente, più opportuna in questo momento.

FREE-VAX PESARO, SFOGLIA LA GALLERY

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Come sottolinea Lombardo i 5 stelle finiscono nel mirino: a Pesaro, durante la grossa manifestazione free vax (che noi abbiamo raccontato qui) appena si accennava al M5S partivano i fischi. Tra i presenti alla manifestazione c’erano due ex grillini, il deputato Adriano Zaccagnini e il senatore Bartolomeo Pepe, lo stesso che un anno fa aveva organizzato in Senato una proiezione, poi annullata, del documentario Vaxxed.

A nome del M5S sale sul palco Raffaela Sensoli, consigliera regionale in Emilia-Romagna, una delle più attive sul fronte contro l’obbligatorietà dei vaccini. Difende il Movimento, ringrazia la senatrice Paola Taverna per l’impegno profuso. Ma ai manifestanti non basta per cancellare la convinzione del radicale cambio di rotta del M5S. Un conto, dicono, sono gli attivisti grillini che a livello locale si battono ancora, un altro il M5S nazionale che in nome della più rassicurante strategia governista ha abbandonato il campo.

Le accuse spalancano una finestra sull’equilibrismo del M5S, che i free-vax definiscono apertamente «ambiguità». La posizione ufficiale è nota: no all’obbligo, sì alla raccomandazione basata sull’accompagnamento e su una scrupolosa informazione. Ma sono i toni a essere cambiati, le scelte mediatiche, il linguaggio e i partner di riferimento. Martedì la senatrice Elena Fattori, ricercatrice di professione, posta su Facebook un selfie mentre sorride assieme a una donna, membro dell’associazione “Io Vaccino” e favorevole all’obbligo nelle scuole. «Ma noi non lo siamo» si giustifica subito la grillina.

 

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