Caster Semenya e quel testosterone di troppo: rischia di essere esclusa dalle competizioni

Un nuovo capitolo della vicenda di Caster Semenya, la campionessa olimpica degli 800 metri che, secondo alcune analisi, sarebbe ermafrodita. L’atleta sudafricana più chiacchierata della pista, infatti, rischia di non partecipare alle prossime competizioni internazionali se non si sottoporrà a una terapia che andrebbe a ridurre il suo livello di testosterone o se non subirà un intervento chirurgico per raggiungere lo stesso scopo.

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COSA CAMBIA PER CASTER SEMENYA?

Lo rivela il quotidiano britannico The Guardian che ha riportato alcune indiscrezioni che provengono direttamente dall’interno della IAAF, la federazione internazionale di atletica leggera. L’organismo, infatti, ha commissionato una nuova ricerca sull’effetto del testosterone sulle prestazioni sportive delle atlete.

I risultati conseguiti sarebbero sorprendenti e, soprattutto, determinanti in competizioni di altissimo livello come i campionati del mondo o i Giochi Olimpici. La ricerca, infatti, ha preso in considerazione le analisi del sangue di 1332 atlete che hanno preso parte a diverse discipline di atletica leggera, tra il 2011 e il 2013. Le atlete con un maggior livello di testosterone avrebbero dei vantaggi notevoli (una prestazione del 2,7% migliore nei 400 metri piani, del 2,8% nei 400 metri a ostacoli, dell’1,8% negli 800 metri, del 4,7% nel lancio del martello e del 2,7% nel salto con l’asta).

Stéphane Bermon che ha guidato la ricerca ha dichiarato: «Fino a questo momento non avevamo prove certe dei benefici di livelli più alti di testosterone tra le atlete androgine. Ora l’indagine ha portato a risultati concreti. Il nostro scopo è quello di difendere la regolarità delle competizioni femminili».

Lo studio non avrà conseguenze nell’immediato. Caster Semenya potrà gareggiare senza problemi ai mondiali di atletica leggera previsti a Londra nel prossimo mese di agosto. Con lei, anche la molto discussa velocista indiana Dutee Chand sarà ai blocchi di partenza. Tuttavia, i risultati della ricerca potranno portare a conseguenze estreme nei prossimi arbitrati che decideranno sulla correttezza dei successi conseguiti fino a questo momento dalle atlete androgine e sulla loro partecipazione alle prossime competizioni internazionali.

(FOTO: Nikku/Xinhua via ZUMA Wire)

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