Morosini è morto

Il calciatore del Livorno Piermario Morosini e’ morto dopo aver accusato un malore in campo. La notizia della scomparsa del giovane giocatore ha sconvolto il calcio e lo sport italiano. I giocatori di Pescara e Livorno hanno appreso la notizia all’ospedale dove si erano recati, e sono usciti insieme, tutti in lacrime per la tragedia successa sotto i loro occhi. I campionati di calcio di serie A e delle leghe inferiori non si svolgeranno questo weekend, in rispetto del povero giocatore deceduto oggi. Anche il Coni ha chiesto a tutte le federazioni sportive di rispettare con un minuto di silenzio la memoria di Piermario Morosini,nelle manifestazioni sportive che si svolgeranno oggi e domani.

CHI ERA MOROSINI – Nato a Bergamo il 5 luglio 1986, Piermario Morosini era cresciuto nel settore giovanile dell’Atalanta, con cui aveva perso nel 2005 la finale del Campionato Primavera contro la Roma. Subito dopo, Morosini – rimasto orfano quando non era nemmeno maggiorenne (la mamma Camilla e’ scomparsa nel 2001, il padre Aldo nel 2003) – viene prelevato dall’Udinese in comproprieta’. Nei friulani si divide tra Primavera e prima squadra, colleziona 5 presenze in A (debutta in una partita contro l’Inter) e anche una in Coppa Uefa ma nella stagione 2006-07 viene mandato a farsi le ossa in B, col Bologna. L’anno dopo, riscattato dall’Udinese, viene mandato al Vicenza, dove resta fino al 2009. E con i biancorossi si guadagna un posto nell’Under 21 che va a giocare gli Europei in Svezia, prima di proseguire il suo girovagare che lo porta a Reggio Calabria, Padova e ancora Vicenza. La scorsa estate il ritorno a Udine, prima del prestito al Livorno fino al prossimo giugno per rilanciarsi. Una carriera oggi interrotta per sempre da un infarto mortale.

IL CARDIOLOGO – Piermario Morosini e’ morto. “Le abbiamo provate tutte per rianimarlo, ma non c’e’ stato niente da fare”. Cosi’ il professor Leonardo Paloscia, primario del reparto di cardiologia dell’ospedale Santo Spirito di Pescara, dopo la morte di Piermario Morosini. Il 25enne calciatore del Livorno e’ stato stroncato da un malore in campo. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo. “Il ragazzo era gia’ in arresto cardiorespiratorio. Finche’ non si e’ deciso di interrompere la rianimazione, un’ora e mezza dopo, non si e’ mai ripreso”, spiega il professor Paloscia ai microfoni di Sky. “Le abbiamo provate tutte, abbiamo anche applicato un pacemaker provvisorio, ma non c’e’ mai stato un accenno di ripresa del battito cardiaco”.

SPORT IN LUTTO – La Figc sospende i campionati per la morte di Piermario Morosini, il centrocampista del Livorno deceduto oggi dopo il malore accusato sul campo del Pescara. Nel weekend, quindi, non si disputera’ il 33esimo turno del campionato di Serie A. Milan Genoa, che doveva iniziare per le 18, non si svolgerà, e la notizia è stata accolta anche con qualche fischio. Il presidente del Coni, Giovanni Petrucci, ha invitato le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva a far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive, che si disputeranno in Italia da questo momento e per tutto il weekend, in memoria del calciatore Piermario Morosini, improvvisamente colpito da un attacco cardiaco oggi durante Pescara-Livorno e successivamente scomparso all’ospedale di Pescara

LE MORTI IN CAMPO – Un altro malore in campo, un’altra vita di un calciatore stroncata. Dopo il ‘miracolo’ che ha tenuto in vita Fabrice Muamba il mondo del pallone ripiomba in un incubo che, purtroppo, e’ ormai diventato ricorrente. Piermario Morosini, 25enne centrocampista del Livorno, ha perso la vita oggi durante una partita contro il Pescara allo stadio Adriatico.Il suo non e’ il primo caso di morte improvvisa di un atleta.Oltre quarant’anni fa l’Italia pianse Giuliano Taccola, attaccante della Roma, che si spense a Cagliari nel tragico pomeriggio del 16 marzo 1969. Il bomber giallorosso, che aveva seguito la sua squadra in trasferta, accuso’ un malore negli spogliatoi al termine della gara. Mori’ su un’ambulanza nel tragitto verso l’ospedale, ufficialmente per un attacco cardiaco: aveva 25 anni. Otto anni piu’ tardi, un’altra tragedia. Renato Curi perse la vita durante un Perugia-Juventus del 1977, nello stadio Comunale di Pian di Massiano che oggi porta il suo nome. Era il 30 ottobre: Curi si accascio’ improvvisamente a terra dopo uno scatto. I soccorsi si rivelarono inutili: il giocatore del Perugia trovo’ la morte a 24 anni per un arresto cardiaco. Altri paesi, altre morti improvvise in campo. Scioccarono il mondo le drammatiche immagini del malore che stronco’ la vita del nazionale camerunense Marc Vivien Foe’, il 26 giugno del 2003, durante la semifinale di Confederations Cup contro la Colombia.Nell’ottobre del 2004 il cuore tradi’ Paulo Sergio Oliveira da Silva ‘Serginho’: il difensore brasiliano del Sao Caetano muore per un attacco cardiaco allo stadio Morumbi’, durante una partita contro il San Paolo. Un dramma simile colpi’ anche la Spagna nell’estate del 2007. Antonio Puerta, giocatore del Siviglia, fu vittima di ripetuti arresti cardiocircolatori durante la partita di Liga del 25 agosto contro il Getafe. Puerta mori’ 3 giorni dopo: aveva 22 anni. Il 28enne giocatore del Manchester City fu portato via in barella a 15 minuti dalla fine della gara: 45 minuti di rianimazione non bastarono per tenerlo in vita.

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MAI RIPRESO – “Morosini non ha mai ripreso un battito”. Sono le parole del primario di cardiologia dell’Ospedale Santo Spirito di Pescara Leonardo Paloscia che conferma il decesso e racconta gli ultimi momenti del giocatore del Livorno, morto dopo il malore accusato in campo durante la gara con il Pescara. “Da quando sono arrivato io non ha mai dato un cenno di ripresa ne’ di respiro e ne’ di battito. Quando sono arrivato io era tutto fermo. La causa? Non si puo’ dire, penso che tutto sara’ rinviato all’esame autoptico. Ritardi? Se si intendeno 30 secondi non e’ quello, il medico del Livorno ha effettuato subito il massaggio cardiaco”. (ITALPRESS).

 

 

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