“Io invece per il terremoto do tutti gli euro che posso…”

15/04/2009 di Lisa Perni

…contro la moda di fare gli stronzi con la scusa di épater le bourgeois. Oppure al solo scopo di attirare l’attenzione su di sé dicendo qualcosa di non-convenzionale, come una perfetta Attention Whore. Sarà anche vero che è lo Stato a dover fare, ma il bisogno altrui viene prima dell’originalità a tutti i costi

Ieri ho letto un articolo lanciato e rilanciato per il web – è partito da Facebook e poi è stato copincollato dall’intera blogosfera – firmato da Giacomo di Girolamo, commentato e portato come latore di verità inconfutabili… Ciò che penso del pezzo (da madre, da figlia, da moglie e da cittadina che paga le tasse!!)? Stronzate. Questo signore, di cui ignoro il passato e il presente e di cui commento solo il pezzo che ho letto, afferma: “Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare. “; e ancora: “Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno ” Giustificandosi dietro le mancanze dello Stato, dietro la vetrina dell’ipocrisia della classe politica, dietro la supposizione che la beneficenza sia la contropartita con cui gli italiani rimettono a posto i loro impicci. Stronzate!

La verità la dice quando afferma: “Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile“. Perché? Perché è vero che le tasse servono a tutto questo, perché è vero che ci sono responsabilità, collusioni, è vero che in un paese civile le tragedie dovrebbe essere prevenute e lo Stato dovrebbe far fronte al dopo di quelle inevitabili. Perché è vero che siamo arrabbiati e sdegnati perché sono cadute case che non dovevano cadere e che forse i responsabili non verranno trovati o, peggio, non pagheranno. Però qui stiamo parlando di solidarietà: nessuno ci obbliga a fare niente… però con quale coraggio posso guardare la mia casetta calda, i miei figli (che hanno tutto seppur poco) e pensando a quei bambini che non hanno più niente (e taluni neanche più i genitori) affermare “Chi se ne frega: io pago le tasse! Ci pensi lo Stato!

Allora dovrei dar la stessa risposta per le Collette del Banco alimentare, per le raccolte fondi delle Associazioni di ricerca contro le malattie, per le Organizzazioni NoProfit di volontariato, per i Clown in Corsia, dovrei maledire i volontari delle varie Croce Rossa, Misericordia, Pubblica Assistenza, Vigili del Fuoco, Protezione Civile che lavorano GRATIS “liberando” lo Stato di un obbligo che è suo ( ma non perché paghiamo le tasse: perché lo sancisce la Costituzione!!). Qui non si parla di “dover pagare“, di sostituirsi ad altri: si parla di guardarsi allo specchio e ascoltare la propria coscienza (non parlo di anima perché sono atea) e poi ignorare un altro essere umano che soffre e non ha più niente.. e dirgli che gli sto facendo un favore a fare la stronza perché così lo Stato si dà una mossa… Peccato che la mia rabbia non lo sfami, non lo scaldi e non lo ripari dalla pioggia né gli permetta di cambiarsi le mutande che magari porta da 10 giorni, né gli dà la possibilità di studiare o lavorare…. Se costui è arrabbiato faccia tutto ciò che può CONTRO chi è responsabile ma non sommerga di merda chi già ci sta fino al collo!

…ma no, forse ha ragione lui: la prossima volta che ci sarà una raccolta fondi dirò di “NO! Io pago già le tasse, ci pensi lo Stato!” e quando mio figli di 6 anni mi domanderà “Mamma, ma sei impazzita?” gli risponderò “No amore, è che ora è di moda essere stronzi!

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