“Chi è il papà di tuo figlio? Scoprilo su internet”

27/03/2012 di Dario Ferri

Sul web sono disponibili appositi kit per scoprire la reale paternità di un bambino. Vi ricorrono i genitori, ma anche i figli. Il fenomeno è molto diffuso all’estero, e sta avanzando anche in Italia.

TEST PER GENITORI E FIGLI – Una ricerca condotta negli ultimi due anni dalle associazioni toscane Baby Consumers e Famiglia& Famiglia ha rivelato che in oltre un caso su dieci il papà è un altro. Ne parla Il Tirreno in un articolo di Antonio Scaglia:

In America il test di paternità è una pratica che esiste da molti anni, vanto di diversi avvocati d’assalto. Ed è reclamizzato con diversi slogan: “Chi è papà?”; “Ricercato: mio padre” o, addirittura, rivolto direttamente ai figli: “Scopri se tua madre è una bugiarda”. Ora, a quanto pare, sta prendendo piede anche in Italia. Dove fa duemila anni è notorio che “Mater semper certa est, pater numquam”. E il soggetto – presunto padre presunto figlio – che ha dei sospetti spesso ha anche ragione. Almeno una volta su dieci. Un dato meno traumatico rispetto ad altri Paesi (in Gran Bretagna si parla del 30%) ma pur sempre pesante. Lo afferma un’indagine/ricerca condotta negli ultimi due anni dalle associazioni toscane Baby Consumers e Famiglia& Famiglia. L’indagine è stata svolta a Pisa: una ventina i casi seguiti direttamente dall’associazione, ma una stima prudenziale porta a dire sono oltre dieci volte di più quelli che sono stati effettuati realmente, secondo le testimonianze “ufficiose” raccolte dai diretti interessati.

IL BOOM – Gli esami sul dns per la scoperta della paternità sono in netto aumento, dicono le associazioni. Continua Scaglia su Il Tirreno:

Questi esami hanno un ritmo di crescita del 20% all’anno, ma naturalmente la maggioranza sono test prenatali: sono cioè richiesti per accertare la presenza di malattie genetiche e/o la possibilità di contrarle. Secondo Pino Staffa, presidente di Baby Consumers, «ci sono però molte speculazioni dettate solo da motivi economici, si consigliano test che molto spesso non hanno nessuna giustificazione razionale outilità». Sono quasi 500 i laboratori pubblici e privati che operano in Italia, circa una trentina in Toscana. E attenzione, stiamo parlando della punta di un possibile iceberg: «A questa nostra indagine, – dice Staffa – pur essendo parziale, sfuggono le analisi “fai da te” online e quelle di un sottobosco crescente. I dati si riferiscono a quelli che si sono rivolti alle due associazioni in modo diretto e indiretto e da una nostra, molto discreta, indagine presso avvocati e medici amici». Di certo oggi è più semplice effettuare questo tipo di prove a differenza di qualche anno fa: basta una telefonata ad un numero trovato su internet e si riceve un kit con dei tamponi da passare sulle gengive del padre e del figlio/a.

QUANTO COSTA – Il prezzo degli esami si aggira tra i 600 e i mille euro:

La risposta si ha in un settimana o poco più al costo di 600/1000 euro e il pagamento deve essere effettuato con carta di credito o bonifico bancario. «Più di un dubbio morale – afferma Mirella Giannessi, avvocato dell’associazione Famiglia& Famiglia – è sorto all’interno delle associazioni, nell’affrontare tale argomento: è giusto sottrarre materiale genetico da un minore inconsapevole, senza addirittura informare la madre?». Ad esempio in Francia dal 1994 una legge sulla bioetica limita il prelievo dei dati genetici solo a scopo medico o di ricerca, se un dubbio sulla paternità, è necessaria l’autorizzazione del giudice. In situazioni normali «Il test genetico viene da tempo utilizzato dal Tribunale e richiesto dagli avvocati che si occupano di problematiche familiari, soprattutto per dirimere questioni attinenti ad azioni di riconoscimento o disconoscimento di paternità». Perché il test abbia valore legale occorre l’assenso scritto dei genitori e l’accertamento delle identità da parte di unNotaio o essere effettuato su ordine del Giudice. E i test “legali” offerti dai laboratori? «Sono un documento in più che viene messo agli atti, nella speranza che possa in qualche modo essere tenuto presente dal Giudice ai fini della sua decisione».

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