Caos in piazza a Torino, il Comune non era assicurato. E ora rischia la ‘bancarotta’ per i risarcimenti

23/06/2017 di Redazione

Il Comune di Torino non era assicurato contro i danni di eventuali disordini in piazza San Carlo, dove il 3 giugno si è scatenato il panico per un falso allarme costato poi la vita ad una donna di 38 anni, Erika Pioletti, e il ferimento di centinaia di persone. Ora, non avendo stipulato nessuna polizza, a Palazzo Civico qualcuno tra il serio e il faceto vede anche un rischio bancarotta. Se tutte le persone coinvolte nel terribile fuggi fuggi (scattato in una piazza gremita durante la visione da un maxi schermo della partita tra Juventus e Real Madrid) dovessero chiedere un risarcimento (alcuni hanno subito gravi danni psicologici) il Comune di Torino potrebbe vedersi costretto a sborsare una cifra elevatissima. Si legge oggi su Repubblica Torino in un articolo a firma Diego Longhin:

Il Comune non ha fatto una copertura ad hoc per l’evento del 3 giugno, anche se ha una serie di assicurazioni ordinarie sulla responsabilità civile. Polizze con cui risarcisce chi inciampa in una buca e si fa male, ma ci sono dubbi sul fatto che le compagnie possano intervenire rispetto a un evento che raccoglie 30 mila persone in una piazza per assistere alla finale di Champions League sul maxi schermo.

In passato coperture ad hoc, ad esempio sulle tappe del Giro d’Italia, si sono fatte. In Comune si sottolinea che in caso di eventi particolari tocca all’organizzatore l’onere della copertura assicurativa.

CAOS IN PIAZZA SAN CARLO A TORINO, RISCHIO BANCAROTTA PER I RISARCIMENTI

Il Comune di Torino, quindi, rimanda a Turismo Torino, ente di promozione turistica partecipato scelto per la gestione della serata del 3 giugno, come già avvenne nel 2015, perché ritenuto più flessibile, scelto per evitare lungaggini burocratiche. Il problema delle eventuali richieste di risarcimento sorge anche per il fatto che Turismo Torino ha una sua assicurazione di responsabilità civile, ma il massimale, considerando che la società non organizza grandi eventi, è di solo 6 milioni di euro. Una cifra bassa rispetto alle richieste che potrebbero arrivare. A meno che Turismo Torino non riesca a sua volta a dimostrare la responsabilità organizzativa del Comune. Il braccio di ferro è solo agli inizi.

(Foto: fermo immagine Mediaset)

 

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