I 5 stelle e quel bando per la campagna vaccini che ha vinto la mamma Alice Pignatti

Alice Pignatti, mamma pro vax, curerà la campagna della Regione Emilia Romagna per sensibilizzare i genitori a proteggere i propri figli dalle malattie infettive. La cesenate, fondatrice dell’associazione “IoVaccino”, ha vinto una borsa di studio di 9.216,59 euro messa a bando dall’Asl di Bologna.

CHI E’ ALICE PIGNATTI

Pignatti, che ha una bimba ammalatasi di pertosse in tenerissima età, è conosciuta per aver lanciato una petizione online, che raccolse circa 40mila adesioni, dando via così alla legge regionale che ha reso obbligatori i vaccini per l’iscrizione al nido. Ci sono però forti critiche per la sua vittoria al bando. Critiche che arrivano dal Movimento 5 stelle (che votarono contro quella proposta di legge regionale).
«Non abbiamo niente contro la Pignatti e rimaniamo favorevoli alla diffusione dei vaccini – premette Raffaella Sensoli, capogruppo regionale dei grillini – ma c’è un enorme problema di trasparenza e correttezza da parte della giunta del presidente Bonaccini».

alice pignatti

 

(L’intera documentazione qui)

IL BANDO CHE HA VINTO ALICE PIGNATTI

Il bando sembrerebbe cucito ad hoc per la mamma provax. A partire dai requisiti per poter partecipare alla gara, ovvero la Laurea magistrale in Disciplina delle Arti, della Musica e dello spettacolo (DAMS) con indirizzo arte. Guarda caso la laurea di Pignatti.
«Non riusciamo a capire cosa abbia a che fare una laurea al Dams con la divulgazione e la comunicazione scientifica», ha dichiarato Sensoli. «Così si fanno fuori in un colpo solo i laureati in Medicina e gli esperti di divulgazione scientifica». Non solo: «Con l’istituzione di una borsa di studio vengono escluse anche le agenzie di comunicazione». La capogruppo M5s ha ricordato come si rispettino le battaglie della mamma ma «questo bando sembra essere stato cucito a misura».

LEGGI ANCHE >

La denuncia del Codacons sul dirigente del Ministero della Salute «nel CDA della Glaxo»

Che fine ha fatto il vaccino sul pneumococco?

Vaccini, Demicheli: «Solo in Piemonte il decreto costerà qualche milione di euro» | VIDEO

LA REGIONE DIFENDE LA SCELTA SU PIGNATTI

«É stata fatta una selezione pubblica, condotta nel pieno rispetto delle norme e conclusasi con l’affidamento dell’incarico a una persona dalle competenze professionali riconosciute. Parlare di ‘bando truccato’ è fuori dal mondo, e stiamo già valutando se rispondere nelle sedi competenti», ha replicato l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi. «Abbiamo detto fin dal primo momento che abbiamo voluto la legge regionale sull’obbligo vaccinale per l’iscrizione ai nidi quale misura per la tutela della salute pubblica, e in particolare dei bambini più esposti- afferma Venturi- e che avremmo condotto campagne di informazione e comunicazione verso le famiglie, soprattutto dei genitori dubbiosi, ed è quello che stiamo facendo. In merito al progetto portato avanti dall’Ausl di Bologna, abbiamo chiesto iniziative di comunicazioni innovative e creative, capaci di arrivare ai cittadini e alle famiglie, e i requisiti richiesti sono stati ritenuti quelli più adeguati, tanto che la scelta è ricaduta su una persona capace e nota proprio per il suo impegno sul fronte delle vaccinazioni pediatriche. Nessun bando ‘chiuso’, dunque, visto che avrebbero potuto partecipare centinaia di persone, e massima trasparenza, visto peraltro che gli atti relativi alla procedura svolta sono pubblici e a disposizione di chiunque. Per noi il rispetto delle regole viene al primo posto- chiude l’assessore- le strumentalizzazioni le lasciamo ad altri, anche se bisognerebbe evitare di oltrepassare gratuitamente limiti che sfociano poi in attacchi alle persone del tutto fuori luogo».

Share this article