Decaduto emendamento su animali da circo, una vittoria animalista

Hanno vinto gli animali. Il governo ha cambiato idea sull’emendamento alla delega per il codice dello spettacolo che avrebbe portato soltanto alla riduzione – e non all’eliminazione – degli animali da circo. La caduta dell’emendamento Ranucci-Fasiolo è stata resa possibile anche dall’assenza del proponente in commissione.

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LA SODDISFAZIONE SULLA CADUTA DELL’EMENDAMENTO SUGLI ANIMALI DA CIRCO

Vibrante la soddisfazione da parte della senatrice Loredana De Petris (Sinistra Italiana), presidente del gruppo misto a Palazzo Madama: «Grazie a tutti i senatori – ha detto a caldo -: insieme ci siamo impegnati a fondo sulla difesa degli animali».

Nella giornata di ieri, alla vigilia del voto decisivo in commissione, la LAV (Lega Anti-Vivisezione) aveva lanciato un appello per una marcia indietro su un provvedimento che avrebbe soltanto limitato il numero degli animali sfruttati nei circhi. L’emendamento, di fatto, avrebbe snaturato l’essenza del disegno di legge 2287-bis proposto dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.

CHE CONSEGUENZE AVREBBE AVUTO L’EMENDAMENTO SUGLI ANIMALI DA CIRCO?

La «graduale riduzione» contenuta nel testo dell’emendamento ‘Ranucci-Fasiolo’ – hanno spiegato gli animalisti – sarebbe stata infatti tutt’altra cosa rispetto alla «eliminazione» degli animali dai circhi. Il ddl, prevedendo una graduale eliminazione degli animali dagli spettacoli circensi, porterà nel tempo alla fine dello sfruttamento degli animali nei circhi. Invece la «riduzione» non avrebbe avuto lo stesso risultato.

«Siamo molto soddisfatti per l’esito di questo primo round – dichiara la LAV – terremo alta la guardia affinchè il voto dell’Aula previsto per fine mese confermi quanto chiede la stragrande maggioranza degli italiani: l’effettiva tutela degli animali e il rilancio dello spettacolo circense umano».

(FOTO da account Twitter @Lav)

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