Consip, scontro tra M5S e Grasso sulle mozioni e Odg contro Lotti

20/06/2017 di Redazione

Il Senato della Repubblica discuterà cinque mozioni sui vertici di Consip. La società che funge come centrale degli appalti della Pubblica amministrazione è protagonista di una lunga vicenda politica e giudiziaria, che coinvolge alcuni suoi dirigenti e sfiora anche un ministro del Governo Gentiloni, Luca Lotti. Il ruolo del ministro dello Sport, storicamente una delle persone più vicine a Matteo Renzi, era sottolineato con forza in alcune mozioni, come in quella di Articolo 1 – Mdp, che ne chiedeva le dimissioni, come faceva anche un ordine del giorno del Movimento 5 Stelle. Il presidente del Senato della Repubblica Pietro Grasso ha dichiarato l’inammissibilità a inizio seduta della mozione 800 così come del’Odg dei senatori M5S, pur facendo proseguire la discussione in aula nonostante il PD avesse chiesto di procrastinarla alla luce della lettera del ministro Padoan letta a inizio seduta. Il M5S ha attaccato in modo severo la censura della presidenza del Senato, ma la decisione di Pietro Grasso appare sostanzialmente corretta. Il regolamento del Senato della Repubblica è molto esplicito infatti su atti depositati nonostante siano estranei all’oggetto della discussione dell’aula. L’articolo 97 recita infatti

1. Sono improponibili ordini del giorno, emendamenti e proposte che siano estranei all’oggetto della discussione o formulati in termini sconvenienti.

2. Sono inammissibili ordini del giorno, emendamenti e proposte in contrasto con deliberazioni già adottate dal Senato sull’argomento nel corso della discussione.

3. Il Presidente, data lettura dell’ordine del giorno, dell’emendamento o della proposta, decide inappellabilmente.

Articolo 1-Mdp ha riformulato la propria mozione, non chiedendo più le dimissioni di Luca Lotti negli impegni alla fine del testo. Il ruolo del ministro dello Sport, indagato per una fuga di notizie che i magistrati presumono sia stata favorita dal suo intervento, è censurato in modo esplicito, con un richiamo a inizio della nuova mozione all’indagine che lo riguarda.

Foto copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI

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