Chi sono le donne su cui punta Silvio Berlusconi per cambiare Forza Italia | FOTO

14/06/2017 di Redazione

Silvio Berlusconi vuole rinnovare la sua Forza Italia. Punta ai giovani, specialmente donne. Sta valutando una serie di personalità per giocarsi le carte giuste alle prossime elezioni nazionali. Ne parla oggi Lopapa su Repubblica:

«Voglio vedere quanti voti avrebbero preso i nostri onorevoli, se avessero corso domenica nei Comuni al posto di questi ragazzi eletti con migliaia di preferenze». Silvio Berlusconi torna al mood restyling, galvanizzato dai risultati del primo turno ma soprattutto – raccontano i dirigenti che gli hanno parlato fino a ieri dal ciclone Macron in Francia. Voglia di azzerare tutto e ricominciare, non sa nemmeno se salvare nome e simbolo. «Oggi la credibilità passa dal nuovo, avete visto? Messaggio politico moderno e volti sconosciuti della società civile: dobbiamo fare la stessa cosa », è la sintesi del successo di Emmanuel Macron rielaborata da Berlusconi, con ovvio richiamo al suo, di trionfo, nel 1994. Ieri mattina ha ricevuto ad Arcore i report dei “selezionatori” di nuove leve: Andrea Ruggeri, la responsabile dei giovani, Annagrazia Calabria, e della formazione, Alessandro Cattaneo.

Quali sono questi nuovi volti del partito? Nomi sconosciuti o quasi ma ben radicati nei territori. Nei report appena inviati – spiega il quotidiano – spiccano la ventottenne Elisa Serafini, seconda più votata in Consiglio a Genova con 792 preferenze, lista civica di centrodestra; Francesca De Benedetto, 32 anni, che prese oltre ventimila voti alle Europee, la trentenne già vicesindaco di Padova Eleonora Mosco, Martina Sassoli, eletta a Monza con 400 voti e Luca Cannata, rieletto sindaco di Avola in Sicilia a 36 anni e col 70 per cento di voti al primo turno.

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GIOVANI, CARINI E ROTTAMATORI

De Benedetto la potete ricordare quando, in diretta su Piazzapulita, osò rottamare la Santanché: «Abbiamo parlato troppo politichese e poco di politica. Bisogna parlare di contenuti perché noi vi abbiamo votato perché si attuasse quel programma liberale».
Perché di fatto fanno questo le giovanni leve azzurre. Macinano voti che alcuni colleghi più anziani, alla loro età, potevano solo sognare. E non fanno sconti a nessuno. Ne sa qualcosa Elisa Serafini quando ad Announo affrontò Travaglio facendogli perdere la pazienza: «Se vince Grillo, lei dovrà cambiare lavoro. Lei vive solo di critiche? Riesce a fare altro?».

Da Martina Sassoli (che da giovane assessore Pdl del Comune di Monza manifestò davanti al tribunale a Milano a favore di Silvio) fino a sindaci come Cannata rieletti al primo turno. Come spiega Lopapa è finita un’era o meglio una generazione:

Oggi il Cavaliere piomba a Roma ma non ha voglia di vedere i parlamentari. C’ è un ufficio di presidenza di Fi per approvare il bilancio interno ma il leader non parteciperà. Si dichiara «deluso» dai suoi. Furente coi franchi tiratori forzisti che la settimana scorsa, approvando l’emendamento Biancofiore, hanno contribuito ad affossare il sistema elettorale tedesco sul quale riponeva parecchie aspettative. «Gente come Martino, Longo, che a me devono tanto, mi hanno voltato le spalle», è lo sfogo più amaro. Ora di loro e di altri non ne vuol sapere. E tutti i riflettori sono puntati appunto sulle new entry che intende lanciare nella galassia forzista in nome del restyling.

Per ora non sembra in cantiere una coalizione con Salvini, nonostante i suggerimenti di Toti o Meloni.

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