Quella lezione sul sesso in una scuola elementare che non è piaciuta ai genitori

«Mamma, papà! Ma anche voi fate quelle cose?». L’ingenuità dei bambini di una quinta elementare può essere disarmante, specialmente quando si tratta di una lezione a scuola. In un istituto di Modena, ai bambini di 10 anni è stato sottoposto del materiale didattico sull’educazione sessuale che ai genitori non è piaciuto per niente. Troppo esplicite, secondo alcuni, le immagini e il testo contenuto all’interno delle schede.

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LEZIONI SUL SESSO A SCUOLA ELEMENTARE

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta di Modena, i bambini si sono trovati di fronte a frasi come queste:

«Quando una donna e un uomo scoprono di piacersi […] si baciano e si accarezzano per tutto il corpo – si legge ancora – esprimono con parole affettuose l’amore che provano. Allora il pene dell’uomo diventa grande e duro e la vagina della donna si inumidisce: per tutti e due è molto bello quando la donna fa penetrare il pene rigido dell’uomo nella sua vagina. I due – si legge ancora nel testo distribuito in classe – lo fanno muovere avanti e indietro nella vagina e provano un piacere intenso. Sussurrano, ridono felici: sono i rumori che forse qualche volta hai sentito provenire dalla camera di mamma e papà»

Inoltre, le immagini riportate sulle schede mostrano un uomo e una donna nudi, in posizioni piuttosto esplicite. Franco Piacentini, presidente dell’associazione Familiari e Vittime della Strada, nonché genitore di uno degli alunni che ha seguito la lezione di educazione sessuale, critica la scelta dell’istituto: «Mio figlio di dieci anni – spiega – è tornato a casa molto incuriosito, dicendo che in classe si era parlato di questi temi e chiedendomi se faccio le stesse cose con la mamma.  Non è certo l’argomento o il fatto che se ne sia parlato a scuola a preoccuparmi, ma il modo in cui è stato affrontato, tenendo conto dell’età dei bambini». 

La storia della scuola elementare di Modena fa il paio con un’altra vicenda avvenuta, questa volta, in diversi istituti superiori italiani: molte classi hanno infatti affrontato un questionario di matematica (previsto da un progetto europeo) che, alla fine, conteneva delle domande su aborto, omosessualità e comportamenti sessuali. Secondo il vicepresidente del Family Day, Simone Pillon, un test formulato in questa maniera aveva come obiettivo «quello di studiare le differenze del rendimento in matematica tra ragazzi e ragazze, partendo dal presupposto che alcuni stereotipi sessuali possano influenzare il rendimento stesso delle ragazze».

Dopo le domande su funzioni ed espressioni, infatti, nel questionario venivano rivolte agli alunni domande come «l’omosessualità maschile è una perversione?» oppure «è accettabile che una donna abbia rapporti sessuali con una persona appena conosciuta?». Il vicepresidente del Family Day, pertanto, ha sottolineato come, alla luce di alcune lamentele da parte dei genitori, in alcune scuole il test sia stato annullato.

(FOTO da account Twitter @BarbaraRaval)

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