FlixBus, perché e chi fa la guerra all’autobus low-cost in Italia

31/05/2017 di Redazione

FlixBus rischia di nuovo la chiusura in Italia. La compagnia di autobus low-cost, fondata in Germania e operativa nel nostro Paese dal 2015, potrebbe infatti non poter più operare a causa di un emendamento alla manovra di correzione di bilancio approvato dalla Camera dei Deputati, pur essendo stato contrastato da alcuni ministri del Governo Gentiloni. L’emendamento, che ha come prima firmataria una deputata del PD pugliese, Liliana Ventricelli, prevede infatti che la licenza per il trasporto sulle strade italiane possa essere garantita solo alle società che possiedono autobus. Una nuova regolamentazione che de facto, e quasi de iure, porterebbe al divieto di FlixBus, società che utilizza un modello di business opposto. FlixBus non effettua corse di autobus di sua proprietà o in suo possesso, ma si affida ai veicoli di altre società con cui stringe accordi di collaborazione. Anche grazie a questo tipo di modello economico la società tedesca è in grado di offrire prezzi molto vantaggiosi, che l’hanno reso molto popolare sopratutto tra i clienti più giovani. I viaggi a lunga distanza offerti da FlixBus sono particolarmente economici, specie in relazione alle corse effettuate da altri operatori del trasporto su gomma, e molto più vantaggiosi rispetto al treno. Le particolarità di questo emendamento sono molteplici. Il firmatario, la deputata Liliana Ventricelli, l’ha disconosciuto, così come il relatore del provvedimento complessivo in commissione Bilancio, il deputato, anch’egli del PD, Mauro Guerra.

FLIXBUS A RISCHIO CHIUSURA PER COLPA DEL PD

Il governo, attraverso il ministro Calenda così come il ministero dei Trasporti, aveva messo parere negativo, ma la sua posizione è stata bocciata dai deputati della maggioranza. L’emendamento è identico a una norma contenuta nel Milleproroghe che l’esecutivo voleva cancellare con la nuova correzione di bilancio. Un emendamento presentato da parlamentari fittiani, pugliesi come gli esponenti del PD che l’hanno riproposto e fatto passare, a passare dal presidente della commissione di Bilancio Francesco Boccia.  Un’ulteriore particolarità è rappresentata dal fatto che il Tar, proprio ieri, abbia bocciato il ricorso della Marozzi contro FlexiBus, reputando la società tedesca perfettamente legittimata a operare con il suo modello operativo basato su autobus non in suo possesso. Anche l’Antitrust aveva respinto i rilievi contro la società tedesca. La Marozzi è l’azienda del presidente dell’Anav Giuseppe Vinella, pugliese come i firmatari degli emendamenti anti FlexiBus. Il problema in Italia per l’azienda tedesca è particolarmente grave visto che difficilmente il Senato della Repubblica modificherà la manovra di correzione di bilancio. FlexiBus, a meno di una nuova norma che la salvi, rischia quindi la chiusura.

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