M5S, il reddito di cittadinanza ha coperture troppo fragili

Il reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stelle è un nuovo sussidio sociale molto costoso. Si stimano circa 20 miliardi di euro, che andranno reperiti per poter introdurre la nuova misura. Il M5S, come anticipato ieri dal Sole 24 Ore e ripreso in un nostro articolo, prevede di recuperare 5 miliardi di euro dalla rimodulazione delle detrazioni fiscali, altri 5 da un intervento sulle pensioni, ulteriori 10 miliardi da una riduzione dei costi degli organismi apicali dello Stato, diverse nuove tasse e tagli della spesa pubblica. La maggior parte delle fonti di nuovo gettito appaiono incerte, e se adottate diverse di esse aumenteranno in modo rilevante la pressione fiscale e contributiva. Lo rimarcano diversi commentatori, come Mario Seminerio sul blog di analisi economica Phastidio e Carlo Stagnaro sul Foglio di oggi.

Il reddito di cittadinanza a 5 Stelle, coperture incerte

Il M5S punta per esempio a ridurre la percentuale di deducibilità degli interessi passivi per 2 miliardi. Significa che il maggior costo di raccolta – la principale attività degli istituti di credito commerciali – sarebbe scaricato sui clienti, con aumento delle spese di gestione dei conti correnti. Probabile aumento della benzina e del gas sarebbe generato dal miliardo e mezzo di incremento del canone per le attività di ricerca imposto alle multinazionali energetiche. Stagnaro rimarca inoltre la peculiarità di una simile misura, che garantirebbe un forte incentivo fiscale alle piccole e medie imprese operanti in questo settore. Ulteriore stranezza e contraddizione col programma M5S è rappresentato dall’importo, quasi sei volte più elevato del gettito attuale. Significa forse che il M5S vuole incentivare in modo massiccio le trivellazioni per finanziare il reddito di cittadinanza? Sarebbe in aperto contrasto con le sue posizioni ambientaliste. I 5 Stelle propongono un taglio da 5 miliardi delle detrazioni fiscali per i soggetti a più alto reddito. Visto che in realtà chi dichiara redditi molto elevati è una percentuale di popolazione molto limitata, è probabile una crescita della pressione fiscale per i ceti medi. Con probabile effetto depressivo dell’attività economica. Nuovo gettito sarebbe ottenuto con una forte aumento della pressione contributiva, visto che sarebbero sottratti a chi li ha versati i contributi versati da lavoratore dipendente e autonomo. Capita a molti giovani in questo periodo di aver lavorato a partita Iva così come con contratti subordinati.

M5S reddito di cittadinanza, le coperture che non possono essere vere

Le coperture più fantasiose si trovano nel settore dedicato alle istituzioni apicali della Repubblica: solo la loro abolizione completa potrebbe portare ai 5 miliardi indicati dal M5S tra le voci di copertura del reddito di cittadinanza, insieme all’intervento pensionistico e ai tagli ai dividenti di Banca d’Italia e Inps. Che vanno al ministero del Tesoro, e che si tramuterebbero in nuovo deficit se finanziassero nuove misure di Welfare. Molto curiosa anche l’abolizione del Cnel tra gli interventi previsti per eliminare le spese superflue, visto che i 5 Stelle aveva fatto campagna contro la revisione costituzionale che lo superava. Molto difficile anche ridurre di 2,5 miliardi le spese tramite centralizzazione degli acquisti, via Consip. Il Governo Renzi ha diminuito le spese facendo questa scelta, ma non è riuscito certo a raggiungere i suoi obiettivi di bilancio in merito.

Foto copertina: ANSA/ ANTONINO DI MARCO

Share this article