Chris Cornell, le sue parole sul suicidio di Kurt Cobain

Chris Cornell si è suicidato a 52 anni. Il cantante dei Soundgarden si è tolto la vita impiccandosi nella sua stanza d’albergo a Detroit, dopo essersi esibito sul palco per l’ultima volta con uno dei gruppi simbolo del grunge. Cornell ha perso la vita in modo drammatico, come altri grandi artisti del genere musicale nato a Seattle. Le morti più famosi del grunge prima del suicidio di Chris Cornell erano state quelle di Kurt Cobain, Layne Staley e Andrew Wood. Il cantante e chitarrista dei Nirvana si era tolto la vita come Cornell, anche se in età molto più giovane, a 27 anni, con un colpo di fucile alla testa nella sua casa di Seattle. Staley e Wood erano invece morti per overdose: il cantante degli Alice in Chains, tra l’altro deceduto lo stesso giorno di Cobain, dopo anni di oscurità legati alla sua tossicodipendenza, il frontman dei Mother Love Bone invece a inizio carriera. Andrew Wood aveva condiviso una stanza con Chris Cornell a Seattle, quando i due cantanti erano impegnati all’inizio della loro carriera musicale. Dopo la sua morte il leader dei Soundgarden aveva creato un gruppo che aveva inciso un commovente disco in ricordo dell’amico scomparso, Temple of the Dog. Chris Cornell non era molto legato a Kurt Cobain, anche se tra i Nirvana e i Soundgarden c’erano stati diversi contatti. Il gruppo di Cornell era la band di punta della prima etichetta discografica dei Nirvana, la Sub Pop. I Nirvana avevano aperto diversi concerti dei Soundgarden, e all’inizio della loro carriera erano chiaramente ispirati, come si nota nel disco d’esordio Bleach, dal gruppo di Cornell che insieme ai Mudhoney aveva reso Seattle una delle capitali del rock alternativo americano, prima dell’esplosione del grunge all’inizio degli anni novanta. In passato Chris Cornell aveva parlato qualche volta in merito al suicidio di Kurt Cobain, una morte che aveva sconvolto la comunità di Seattle. L’ultima volta era stato durante un’intervista con lo storico conduttore radio Howard Stern. Cornell aveva detto che lui e Cobain non erano molto vicini, ma aveva descritto in questi termini le sue sensazioni.

Ho avuto amici che sono morti prima del suo suicidio. Il modo in cui si è tolto la vita è stato ingarbugliato. Lo ritengo un vero peccato, per sua figlia, così come per i suoi fan. Ma è stata davvero una questione personale, ed è stata una cosa pesante. Mi piacerebbe che non fosse successa. E penso che se avesse resistito per sei mesi, sei mesi dopo sarebbe diventato una persona completamente differente.

Parole che assumono nuovo significato alla luce del suicidio di Chris Cornell, arrivato a 52 anni, in una fase della vita e della carriera completamente diversi rispetto a quelli di Kurt Cobain.

Foto copertina: Ricky Bassman/CSM via ZUMA Wire)

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