Ecco dove il M5S vuol prendere i 20 miliardi per il reddito di cittadinanza

18/05/2017 di Redazione

Sabato prossimo si terrà «marcia contro la povertà» Perugia-Assisi organizzata dal Movimento 5 Stelle rilanciare la proposta che sarà al centro del suo programma elettorale delle Politiche: il reddito di cittadinanza, il sostegno economico per le famiglie meno abbienti. Il partito di Beppe Grillo stima un costo per le casse dello Stato di circa 20 miliardi di euro l’anno, che dovrebbe essere sostenuto soprattutto grazie a tagli a spesa pubblica e sgravi fiscali. I dettagli L’elenco delle coperture finanziarie indicate dal M5S sono indicati in una tabella pubblicata oggi dal Sole 24 Ore.

 

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REDDITO DI CITTADINANZA, COPERTURE: 5 MLD DA RIDUZIONE DETRAZIONI

La quota maggiore delle coperture è rappresentata dalla riduzione delle detrazioni dei redditi più alti, che dovrebbe garantire maggiori entrate per 5 miliardi. Seguono i tagli alla spesa della pubblica amministrazione, che verrebbero effettuati centralizzando gli acquisti (ogni oggetto dovrà costare alla Pa lo stesso prezzo in ogni zona del Paese) e che secondo le stime del Movimento 5 Stelle potrebbero valere 2,5 miliardi. Ammonta invece a 2 miliardi il gettito derivante dall’aumento della tassazione per banche e assicurazioni, che dovrebbe avvenire con la riduzione della percentuale di deducibilità degli interessi passivi. L’aumento dei costi per le trivellazioni, l’aumento dei canoni alle multinazionali per l’attività di ricerca di gas e petrolio, varrebbe invece secondo il M5S 1,5 miliardi. Più in basso, nell’ordine, spuntano la tassazione del gioco d’azzardo, con l’aumento del Preu (prelievo erariale unico), dal valore di un miliardo, la riduzione delle indennità parlamentari con lo stipendio che non dovrebbe essere superiore ai 5mila euro lordi, operazione da 600 milioni di gettito, la soppressione di tutti gli enti pubblici non economici, risparmio di 500 milioni, l’eliminazione delle auto blu ospedaliere non strettamente indispensabili ai servizi sanitari, 300 milioni, la revoca delle detrazioni dei redditi superiori a 90mila euro, 300 milioni, il taglio alle spese della Pa per l’affitto di immobili, 250 milioni, il dimezzamento dei vitalizi per le cariche pubbliche elettive, 150 milioni, il taglio delle pensioni d’oro, 150 milioni, l’aumento della percentuale del canone annuo a carico dei concessionari autostradali senza aumento dei pedaggi, 140 milioni, e un nuovo taglio alle spese della pubblica amministrazione per le auto, 100 milioni.

REDDITO DI CITTADINANZA, COPERTURE: 43 MLN DA TAGLI A EDITORIA E PARTITI

Più basso ancora è il gettito che deriverebbe dall’eliminazione della tassa che lo Stato paga alle compagnie telefoniche per le intercettazioni investigative, 29 milioni, dall’eliminazione di ogni contributo pubblico all’editoria, 23 milioni, dal taglio del finanziamento pubblico ai partiti, 20 milioni. Il totale fa 15 miliardi. Altri 5 verrebbero recuperati dal divieto di cumulo pensionistico, tagli di organi costituzionali, taglio dei dividendi della Banca d’Italia ed altre misure il cui gettito risulta quantificabile solo a consultivo.

(Foto: ANSA / CLAUDIO PERI)

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