Spagna, il congresso sfratta la salma di Francisco Franco. Ma la decisione spetta al governo

La salma del dittatore spagnolo Francisco Franco potrebbe essere sfrattata. Oggi, il Congresso spagnolo ha votato a larga maggioranza una risoluzione non vincolante per il governo, con l’appoggio del Partito Socialista, di Podemos e di Ciudadanos. Risoluzione non vincolante, appunto. Questo vuol dire che il governo di Mariano Rajoy potrebbe non accoglierla. Il suo partito, quel PP che è diretta filiazione dell’Alianca Popular fondata da un ex ministro franchista, è stato l’unico ad essersi astenuto sulla risoluzione degli altri deputati.

E ora la questione si fa molto delicata. La salma di Francisco Franco è sepolta nel mausoleo di Valle de los Caidos a nord di Madrid, vicino al monastero dell’Escorial. Per costruirlo, il dittatore aveva costretto ai lavori forzati diverse centinaia di detenuti politici. La proposta del parlamento spagnolo è quella di trasportare il suo corpo da quella costruzione e di seppellirlo in un cimitero privato.

LA DECISIONE DI SFRATTARE LA SALMA DI FRANCISCO FRANCO

Una decisione storica, una sorta di svolta per la Spagna del nuovo corso, che segna anche il definitivo passaggio a un altro tipo di sistema politico. Nessuno, infatti, aveva mai proposto una cosa del genere, neanche quando al governo c’erano i socialisti. Tra le diverse letture delle ragioni di questo mancato provvedimento c’è senz’altro il fatto che dopo la morte del dittatore, nel 1975, si concordò per una transizione «morbida» tra il governo franchista e le nuove forze politiche della Spagna democratica.

Oggi, con il nuovo quadro politico di Madrid, con la crisi dei partiti tradizionali e l’ascesa di forze come Podemos e Ciudadanos, non si è avuto alcun timore reverenziale nel prendere questa decisione. E il premier Rajoy si trova a un bivio imbarazzante: rifiutare una mozione approvata a larga maggioranza dalle varie parti politiche o dar seguito a una decisione che contrasta con la storia del proprio partito.

In ogni caso, si tratta di un vero e proprio passaggio di consegne tra la vecchia e la nuova Spagna, che trova l’approvazione della maggioranza del popolo e delle élites intellettuali. La dittatura di Franco non è stata ancora digerita dal Paese, che ne ha pagato le conseguenze per tanto tempo, anche in epoca recente. La «Legge sulla memoria storica», all’interno del quale si inserisce il provvedimento, ha il compito di dare una identità diversa alla Spagna del XXI secolo.

(FOTO: ANSA / HIDALGO / DBA)

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