Ambulante morto: una parte della comunità senegalese sta con il sindacato Supl

04/05/2017 di Redazione

«Basta polemiche e strumentalizzazioni, tra Polizie Locali e Senegalesi non esistono conflitti di alcun tipo, la Polizia Locale fa il proprio lavoro per far rispettare le leggi e l’episodio nel quale è morto un senegalese è soltanto una triste disgrazia e al momento gli unici testimoni oculari lo hanno confermato». A parlare – in una nota congiunta – sono Ibrahima Camara, senegalese e segretario generale dell’Associazione “Africani del Mondo” e segretario generale dell’Associazione “per lo sviluppo del Toro/Regione Nord-Senegal” ed Alessandro Marchetti, segretario generale aggiunto del Sulpl, Sindacato della Polizia Locale e funzionario della Polizia di Roma Capitale.

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SUPL E COMUNITA’ SENEGALESE: «NESSUN CONFLITTO CON LA POLIZIA, SI TRATTA DI UNA TRISTE DISGRAZIA»

«Per noi chi vende abusivamente può essere di qualsiasi nazione, anche italiano, resta un venditore ambulante abusivo al quale dobbiamo sequestrare la merce, perché lo prevede la legge - ha aggiunto Marchetti, funzionario della Polizia di Roma Capitale – E, seppure comprendiamo tutte le loro ragioni, noi siamo obbligati a farlo, punto e basta. Vogliamo anche far sapere che siamo vicini alla Comunità Senegalese e alla famiglia per questo terribile lutto». «Abbiamo completa fiducia nella professionalità Polizia Locale di Roma -ha proseguito Ibrahima Camara – fanno quello che prescrive la legge, semmai andrebbe cambiata la legge che è davvero troppo rigida e crea situazioni di questo tipo tra vigili e ambulanti». «Per questo creeremo un canale di dialogo – hanno concluso Camara e Marchetti – nel quale Comunità senegalese e polizie locali potranno confrontarsi coinvolgendo anche le istituzioni».

AMBULANTE MORTO A ROMA: COSA DICONO ALTRI TESTIMONI

Intanto però c’è chi non la pensa così. La comunità senegalese si riunirà alle 18 in assemblea davanti casa di Nian Maguette. I connazionali dell’uomo si sono dati appuntamento sotto l’abitazione di via Campobasso, al Pigneto, e probabilmente lanceranno una mobilitazione per domani alle 16 a piazza Venezia. C’è sconcerto e amarezza tra i senegalesi che abitano a Roma. «La banalità della morte degli immigrati è diventata una vergogna», ha detto un immigrato in un’intervista diffusa sui social network.

Ieri «alle 3 ho trovato il corpo ancora per terra con il sangue vicino – ha aggiunto – i compagni mi hanno detto che alle 11 mentre vendevamo borse sono arrivate due auto dei vigili in borghese e hanno preso le borse così sono scappati. Poi dopo mezz’ora hanno saputo che c’era un corpo per terra di fronte al bar. Dal bar hanno raccontato che Nian è corso fin qui i vigili gli hanno dato un calcione e lui è caduto per terra. Poi hanno preso la roba e sono andati via. Dalle 11 alle tre e mezza c’era il corpo per terra scoperto, come una banalità». 

(in copertina foto ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

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