Le Iene e la storia di Luca, ragazzo sgozzato e ridotto in fin di vita

27/04/2017 di Redazione

Essere ridotto in fin di vita dopo un’aggressione subita per futili motivi. Subire gravi danni cerebrali. Essere assistito ogni giorno da fidanzata e fratello giovanissimi nella speranza di un miglioramento della sua condizione, che sembra comunque molto difficile. È la drammatica storia di Luca, ragazzo di 21 anni che il 29 settembre scorso in un pub è stato colpito con un calice di vetro da un uomo ubriaco, un 50enne che poco prima aveva infastidito il giovane e il suo gruppo di amici.

LE IENE, RAGAZZO SGOZZATO CON UN CALICE DA UN UOMO UBRIACO

A dare voce alla sua ragazza 20enne, Giulia, e al fratello Mattia è un servizio de Le Iene realizzato dall’inviata Nina. «È cambiata la mia vita, sto vivendo aspettando, non faccio altro che aspettare, mi rendo conto che sono una persona importante per lui», è il racconto della fidanzata di Luca nel centro di riabilitazione cardinal Ferrari, in provincia di Parma. Giulia è una ragazza che da giovanissima è stata costretta di colpo a diventare adulta, e che ha deciso di trasformare la spensieratezza dei suoi anni, per amore, in totale dedizione. Ogni giorno, appena finisce di lavorare, torna da Milano per raggiungere il fidanzato. Alle telecamere di Italia uno decide di ricostruire la terribile serata che ha cambiato la vita sua e del suo ragazzo.

 

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È la sera 29 settembre quando Luca e Chiara entrano con un gruppo di amici in un pub, dove un 50enne visibilmente ubriaco comincia subito a importunarli. Tra le ‘vittime’ c’è soprattutto Luca, colpevole di non ridere alle battute e non rispondere alle provocazioni dell’uomo. Il quale, non contento, poco dopo si concentra anche sulla cugina minorenne del ragazzo, molestandola sessualmente. Luca è infastidito, continua a ignorare quel 50enne ubriaco. Che però insiste.

Quando il gruppo decide di uscire dal locale l’uomo li raggiunge e taglia la gola a Luca colpendolo con un calice da birra, che per la forza dell’impatto si rompe diventando affilato come una lama, recidendogli la carotide e il nervo vago. Il ragazzo viene immediatamente trasportato in ospedale e operato in poco tempo. L’operazione riesce ma il medico spiega che il giovane non sarebbe mai tornato come prima per i gravi danni cerebrali subiti. A causa della forte emorragia il sangue non era arrivato al cervello come avrebbe dovuto. È l’inizio di un calvario. Luca finisce anche in coma e viene nuovamente operato. I medici non sono in grado di dire se sia cosciente o meno.

«Ci vorranno cure costose. Luca avrà bisogno di tutta la vita di cure specialistiche», dice oggi a Le Iene Giulia. Nella speranza di un miglioramento («Più sei giovane più hai possibilità di ripresa cerebrale», dice) e con l’amarezza per una condanna per l’aggressore che non è quella auspicata. «C’è stato un processo. Ha richiesto i domiciliari. È stato condannato per lesioni e non per tentato omicidio», dice la fidanzata di Luca. «Il giorno del processo ha portato una lettera, che ha letto in lacrime, in cui faceva capire che non avrebbe mai voluto provare ad uccidere Luca». «Questi casi qua potrebbero essere guardati con un attimo di più attenzione» perché il «codice penale andrebbe rivisto», dicono i familiari.

(Immagine da video di: Le Iene / Italiauno / Mediaset)

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